David Parenzo a tutto tondo nella lunga intervista concessa ai microfoni del Corriere della Sera. Il giornalista ha parlato delle sue origini ebree ed ha rivelato di aver avuto un nonno fascista e massone: “Si chiamava Sebastiano Caracciolo. Figlio di socialisti di Catania, giovanissimo era partito volontario in guerra a Sarajevo e lì aveva conosciuto mia nonna Greta, di cui si era subito innamorato. Il conflitto divise i loro destini: lei deportata; lui catturato dagli inglesi e spedito a Casablanca. Dopo la guerra lui la fece cercare tramite la Croce Rossa e tornarono insieme”.
David Parenzo ha spiegato di averlo conosciuto e l’uomo non ha mai rinnegato la sua fede: “Non le dico a casa le discussioni: mi ricordo da piccolo, a tavola, con l’altro nonno, quello paterno, che era di sinistra, un po’ radicale, un po’ del Pci… Però, ecco, a questo punto forse è meglio che chiami mia madre. La faccenda è delicata…”. Il giornalista ha poi parlato dei suoi primi passi nel mondo della politica, poi il giornalismo e “Iceberg” a Telelombardia.
David Parenzo e lo scherzo a Pannella
Parlando della sua esperienza nella tv privata lombarda, David Parenzo ha parlato dello scherzo tremendo fatto a Pannella insieme al complice Ignazio La Russa: “Lo chiudemmo in camerino, facendogli credere che la trasmissione fosse già iniziata. La Russa in studio diceva: “Pannella non si presenta, teme il confronto”. Quello impazzì! Poi pretese 20 minuti per uno dei suoi pipponi… In realtà a Marco dobbiamo tanto. La Zanzara viene dall’idea dei microfoni aperti di Radio Radicale”. A proposito di Zanzara, David Parenzo si è soffermato sul rapporto con Giuseppe Cruciani, conosciuto dopo una puntata di Tetris di Telese: “La prima impressione? Ho pensato: questo è matto. Ora c’è un’amicizia vera che dura da dieci anni”. Nessuna invidia tra i due, complici le grandi differenze, e non sono mancate le litigate: “Momenti di scazzo ce ne sono di continuo: sul Covid ci siamo scontrati per davvero. Non accettavo il negazionismo”. Parenzo ha ammesso di aver pensato anche all’addio: “Sì! Una volta durante lo Yom Kippur non volevo andare in onda. Cruciani era sbigottito: “Ancora con le tue cose religiose!”. Spensi il telefono per 48 ore. Mi cercò pure Telese. Comunque ancora oggi il venerdì sera stacco completamente: infatti l’ultima mezzora della trasmissione è registrata”.