Lutto nel mondo dell’imprenditoria italiana, è morto a 82 anni il grande imprenditore Guidalberto Guidi, ex vicepresidente di Confindustria e numero uno di Ducati Energia. A darne notizia è stato poco fa il sito de IlSole24Ore, che ha fatto sapere come Guidi sia deceduto nel modenese, dove abitava. La morte è avvenuta domenica scorsa, la sera del 2 luglio, ma la notizia è rimasta riservata ed è trapelata soltanto oggi, divulgata a funerali avvenuti dalla Gazzetta di Modena, e confermata negli ambienti famigliari. Una decisione voluta quella di non diffondere la nuova, per mantenere il massimo riserbo e proteggere la privacy.
Guidalberto Guidi lascia la moglie Alessandra, ma anche la figlia Federica, che era stata ministra dello sviluppo economico durante il governo di Matteo Renzi, attuale leader di Italia Viva e direttore del quotidiano Il Riformista. L’82enne era un imprenditore e un manager molto stimato e con la sua azienda, la Ducati Energia nata negli anni ottanta, era attiva nel settore dei sistemi elettrici, un campo in cui la stessa è cresciuta moltissimo in 40 anni, cavalcando il progredire delle tecnologie.
GUIDALBERTO GUIDI, IL SUO IMPEGNO IN CONFINDUSTRIA E IL SUO “DIKTAT”
Come ricorda il Sole24Ore è stato presidente dello stesso quotidiano finanziario e vicepresidente nazionale, ed inoltre è sempre stato molto attivo in Confindustria, soffermandosi in particolare sull’internazionalizzazione e il dimensionamento delle aziende.
Nel corso della sua attività imprenditoriale si è fatto anche la fama del “falco” essendo stato tra i primi a dire che “piccolo è bello” è un falso mito dell’industria, sottolineando che per restare competitivi è necessario spostate la produzione in una delle nazioni definite dallo stesso l'”officina del mondo”, leggasi India, Cina e Europa dell’Est, cosa che moltissime multinazionali hanno poi fatto negli ultimi anni. Per lo stesso, comunque, era fondamentale mantenere in Italia idee e ricerca, quindi gli investimenti in innovazione e sugli uomini.