L’attore teatrale Gianfranco Jannuzzo, è stato ospite oggi del programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate, per parlare del grande Gino Bramieri, con cui lo stesso fece diversi spettacoli. “Io ho fatto ditta con lui con un’apertura di credito di Pietro Garinei, io ero giovane allora lui un po’ più avanti di me, io con i capelli neri lui bianchi, io ‘sudicio’ lui nordico, io siciliano e lui innamoratissimo della sua Milano. Dopo un periodo di scetticismo iniziale mi volle molto bene, all’inizio mi guardava con sospetto anche se è stato lui a esprimere il desiderio di voler lavorare con me perchè mi considerava molto bravo”. Gianfranco Jannuzzo ha proseguito: “Mi volle molto bene, da lui ho imparato tutto quello che so dopo la scuola di Proietti, due grandi maestri. Gino era un maestro straordinario nei tempi della battuta, a volte ridevamo in scena, a me scappava da ridere e il pubblico ci applaudiva. Lui era un genio della risata, quando non stavo con lui stavo in quinta a godermi lo spettacolo, sono stati sei anni di università dello spettacolo in tutti i sensi”.
GIANFRANCO JANNUZZO: “I DIALETTI LI HO IMPARATI GRAZIE A GINO BRAMIERI”
Gianfranco Jannuzzo ha proseguito: “Gino Bramieri fu il primo a utilizzare i dialetti, ad esempio nel livornese era pazzesco. Anche io ho imparato ad usare i dialetti grazie a lui”.
Jannuzzo ha quindi raccontato un curioso episodio accaduto a Napoli, quando un carabiniere fermò lui e Gino Bramieri a piazza Plebiscito: “Disse, abbiamo fermato Massimo Bramieri, Gino lo mandò a quel paese”. E ancora: “E’ stato un padre affettuosissimo di Cesare che ha adorato, lui era fondamentalmente buono, affettuoso, rispettava in maniera sacra il pubblico, adorava veramente i bimbi non solo per ostentarlo, raccontava anche a loro le barzellette”. Gianfrano Jannuzzi ha deciso di raccontare la sua Agrigento tramite un libro di foto: “Ho raccontato la mia città intimamente, l’atteggiamento di ciascuno di noi per la propria città, è comune a tutti gli italiani”.