Da tempo le intercettazioni, ed in particolare quelle che vengono fatte tramite i software trojan, sono al centro di un ampio dibattito, che vede il Ministro della Giustizia Carlo Nordio contro la maggioranza dei commentatori. L’idea, più volte annunciata dal ministro stesso, sarebbe quella di proibire la pubblicazione dei contenuti per un maggiore di crimini e reati rispetto a quelli attualmente pubblicabili.
Rompendo un silenzio prolungato, il Ministro Nordio ha per la prima volta pubblicato i dati ufficiali sulle intercettazioni con i trojan in Italia. Dai dati emerge come su una totalità, nel 2021, di 94.886 persone intercettate, appena 2.896 sono state fatte attraverso il criticato software informatico (che di fatto “buca” i dispositivi, rendendoli ascoltabili anche ad esterni). Tra queste, inoltre, circa 1.515 intercettazioni con trojan sono state disposte dalle Direzioni distrettuali antimafia nel contesto delle indagini contro la criminalità organizzata. Le ultime 1.319 (più 2 che riguardano minori) sono state disposte dalla Procura ordinaria.
Il parere del Senato sulle intercettazioni con trojan
Insomma, le intercettazioni con trojan sarebbero, dati alla mano, ampiamente inutilizzate, anche se non si conosce quanto effettivamente siano state cruciali nel contesto delle indagini per cui sono state disposte. La tesi che ne emerge, sottolinea il Sole 24 Ore, è che occorrerebbe maggiore prudenza, a discapito di quanto sostenuto dalle maggioranze, nel ridurre il numero di reati per cui è permesso l’uso del sistema.
I dati sulle intercettazioni con i trojan sono stati pubblicati poco dopo che l’Ufficio studi del Senato ha pubblicato un ampia comparazione per evidenziare come all’estero il sistema sia molto più utilizzato che in Italia. Negli Stati Uniti, per esempio, sono concesse anche per omicidi, rapine, estorsioni, traffico di stupefacenti (tra gli altri) e vi è la possibilità di disporle anche da parte della polizia, senza necessariamente ricevere prima l’autorizzazione da parte di un giudice. In Francia, invece, le intercettazioni con trojan sono permesse per qualsiasi reato presupponga una pena non inferiore ai 3 anni.