L’Arabia Saudita è la grande protagonista del calciomercato estivo. Dopo Cristiano Ronaldo, le società arabe stanno spendendo fior di milioni per assicurarsi i migliori calciatori in circolazione: da Benzema a Kantè, passando per Brozovic e Koulibaly, il messaggio è chiaro, voler dominare. Ma non è tutto, perché Mohammed bin Salman ha messo le mani anche su un altro sport: il golf.
Il principe ereditario saudita è il padrone del golf professionistico mondiale dallo scorso 6 giugno, finanziando a suon di miliardi la realtà NewCo. Una mossa per fare dimenticare abusi dei diritti umani, violenze e persino omicidi, secondo alcuni. La LIV – 97 per cento del fondo sovrano saudita – ha infatti subito promesso di sabotare il Pga Tour e il Dp World Tour, ovvero l’ex European Tour. Il come? Chiarissimo: fiumi di denaro ai campioni Pga e Dp per farli trasmigrare.
Arabia Saudita, mani sul golf professionistico mondiale
Le munifiche offerte saudite hanno attirato l’attenzione dei campioni mondiali: Phil Mickelson, Dustin Johnson, Brooks Koepka e Cameron Smith hanno accettato subito le maxi-offerte. Ma c’è anche chi ha detto no, a partire da Tiger Woods e Rory Mcllroy, riporta L’Espresso. Le organizzazioni concorrenti hanno deciso di farsi la guerra, fino ad arrivare alla fusione tra Pga Tour e Dp World, con il saudita LIV. La nuova società golfistica sarà presieduta dal braccio destro di Mbs, Yasir al Rumayyan, e diretta da Jay Monahan. Ma non mancano le proteste. “Sebbene la notizia possa aver sorpreso positivamente alcuni appassionati di golf e commentatori sportivi, si tratta semplicemente di un ulteriore segnale di avanzamento del cosiddetto fenomeno dello sportwashing in Arabia Saudita”, le parole di Felix Jakens, responsabile delle campagne prioritarie e sulle persone a rischio di Amnesty International Regno Unito: “È ormai evidente da tempo che l’Arabia Saudita sia disposta a investire ingenti somme di denaro per farsi prepotentemente spazio nel settore del golf di alto livello, come parte di un piano più ampio per diventare una grande potenza sportiva, provando a spostare l’attenzione dall’atroce violazione dei diritti umani nel paese”.