MINISTRO NORDIO: “BASTA CON LA POLITICA INCHINATA ALLA MAGISTRATURA”
Delmastro, Santanché, Sgarbi, La Russa: tutto in una settimana con il tema della giustizia che si interseca con quello della politica e arriva addirittura a paventare uno scontro a distanza tra Palazzo Chigi e magistratura sfociata nelle accuse molto gravi lanciate dall’Anm, il “sindacato” dei giudici. Nella lunga intervista a “Libero Quotidiano” il Ministro della Giustizia Carlo Nordio prova a ristabilire l’ordine degli eventi e i temi “caldi” discussi in queste settimane, non dimenticando che il testo della riforma della giustizia (il primo pacchetto sul fronte penale) già in Parlamento è già stato mirino di polemiche lanciate da parte della magistratura contraria alle novità del Guardasigilli.
«Nessuno vuole impedire alla magistratura di commentare le leggi sotto il profilo tecnico», rileva il magistrato oggi Ministro. Semmai, la vera colpa della politica – attacca Nordio – è quella di «inchinarsi alla magistratura senza dire: ‘Noi ascoltiamo le vostre opinioni ma alla fine decidiamo noi e solo noi perché abbiamo un mandato che secondo la Costituzione deriva dal popolo». Il Guardasigilli lo dice chiaro e netto, anche se aggiunge «Mi rifiuto di pensare a magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie»; di contro Nordio ricorda un fatto inoppugnabile, ovvero che 30 anni e oltre in Italia quando si è provato a fare una riforma vera della giustizia «è sempre stata bloccata con interventi giudiziari»
LA LINEA NORDIO SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA: “FINO AD OGGI BLOCCATA DAI MAGISTRATI…”
Secondo il Ministro della Giustizia, la colpa originaria di «non aver mai condotto a termine una riforma profonda dell’ordinamento giudiziario non deriva da una serie di attacchi della magistratura che possono essere di ordine tecnico, o di ordine politico». Citando direttamente i casi “del momento”, dal figlio di Ignazio La Russa alla Ministra Santanché fino al suo vice Delmastro, il Ministro Nordio rileva «sono fatti tra loro indipendenti e mi rifiuto di pensare a dei magistrati che vogliono interferire nell’azione governativa attraverso azioni giudiziarie. Non si può però negare che ogni volta che si sia provato a fare una riforma della giustizia è sempre stata bloccata con interventi giudiziari».
Piuttosto, Nordio rivendica il ruolo esercitato in questi mesi da Premier Giorgia Meloni, in quanto «Non mi pare che la presidente del Consiglio abbia pronunciato una sola parola contro la magistratura. Queste reazioni di voler delegittimare i magistrati quando si criticano alcune loro iniziative è quasi una reazione automatica da parte dell’Associazione». Rivolgendosi così direttamente contro l’Anm, Nordio conclude il ragionamento «Lo hanno fatto anche con me un mese fa. Al che io ho risposto che se i magistrati si arrabbiano quando noi critichiamo il loro operato allora anche i politici hanno ragione di arrabbiarsi quando vengono inquisiti dai magistrati». Da questo primo pacchetto di riforma della giustizia cui seguiranno altri entro fine Legislatura, Nordio non chiede “la luna” ma risposte pratiche e nette: «Nel mio mondo ideale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e politici non dovrebbero criticare le sentenze. Una settimana fa ho incontrato i rappresentanti dell’Anm e Santalucia al ministero. Abbiamo cercato di individuare i punti che ci uniscono che di più di quelli che ci dividono. A noi interessa essenzialmente una giustizia efficiente, rapida ed equa».