La finestra di una possibile svolta si apre sul caso di Ivan Ciullo, il dj salentino trovato impiccato a un albero nelle campagne di Acquarica del Capo (Lecce) il 22 giugno 2015. Noto come Ivan Navi, cantautore e tecnico del suono molto attivo nella scena locale, Ivan Ciullo aveva 33 anni e le indagini puntarono immediatamente sull’ipotesi di suicidio. Scenario a cui la famiglia non ha mai creduto. Un’importante novità nell’inchiesta si sarebbe registrata poche ore fa, come riporta Chi l’ha visto?, con l’iscrizione di due persone nel registro degli indagati per omicidio.
Dopo il ritrovamento del corpo, nella sua auto sarebbero state trovate due lettere scritte al computer, prive di firma e data, e queste avrebbero costituito un elemento utile a rafforzare la pista di un gesto estremo. Nessuna autopsia fu disposta e non si vagliarono le immagini delle telecamere di una stazione di servizio dove si sarebbe fermato per fare il pieno. Un comportamento, quest’ultimo, che per i familiari non sarebbe compatibile con la condotta di chi vuole togliersi la vita. Ad alimentare i dubbi sulla vicenda anche il mancato ritrovamento del mazzo di chiavi comprendente quelle del suo studio di registrazione e della sua abitazione.
Ivan Ciullo, si indaga per omicidio 8 anni dopo il ritrovamento del dj impiccato
Sono trascorsi 8 anni dal ritrovamento del corpo di Ivan Ciullo, il dj 33enne di Racale impiccato a un albero nelle campagne del Leccese, e arriva una svolta nelle indagini con un cambio di rotta nell’ipotesi di reato al vaglio della Procura del capoluogo pugliese. Secondo quanto appreso da Chi l’ha visto?, si lavorerebbe allo scenario di un omicidio e non più all’istigazione al suicidio, spettro di inchiesta che vedrebbe due persone iscritte nel registro degli indagati. Il nuovo pm di Lecce avrebbe inoltre disposto accertamenti tecnici di natura irripetibile su cellulare e pc del giovane. La famiglia ha sempre respinto la tesi suicidaria sostenendo che Ivan Ciullo sia stato ucciso per strangolamento, il cadavere poi sottoposto alla messinscena di un gesto estremo volontario, sulla base delle analisi dei consulenti di parte, incaricati dagli avvocati Paolo Maci e Gianluca Tarantino.
L’indagine sulla morte del dj salentino ha attraversato due richieste di archiviazione e ora prende corpo l’ipotesi che sia stato assassinato e poi impiccato. Nel nuovo fascicolo di inchiesta sarebbero iscritti i nomi di due soggetti: secondo quanto riporta RaiNews, uno di questi sarebbe un 63enne con cui la vittima avrebbe avuto una relazione tormentata e già unico indagato nel procedimento precedente per istigazione al suicidio. Il secondo nome al vaglio sarebbe quello di un artista del posto, cantante e musicista 50enne che avrebbe collaborato con Ivan Ciullo.