EMENDAMENTO AL DECRETO PA “SALVA” I PROF DELLE SCUOLE PARITARIE
I professori delle scuole paritarie da oggi hanno un motivo in più di sperare in una giustizia scolastica che in Italia li ha visto finora piuttosto “sfavoriti” rispetto ai colleghi della scuola pubblica statale: con un emendamento presentato da FdI al Decreto PA bis, ora è possibile concedere l’abilitazione dei docenti precari nelle scuole paritarie, ovvero quegli istituti che svolgono ruolo di servizio pubblico ma non sono amministrate dallo Stato (qui il focus sul tema per “Il Sussidiario“, ndr).
Con l’emendamento si punta a “parificare” i docenti delle paritarie con quelli delle statali in riferimento all’abilitazione: circa 15mila insegnanti stanno attendendo infatti da anni che il loro servizio venga in qualche modo riconosciuto allo stesso piano dei docenti statali in quanto entrambi svolgono servizio pubblico. Ma cosa dice la proposta di modifica portata da Fratelli d’Italia al Decreto già licenziato dal CdM? I docenti che negli ultimi cinque anni hanno insegnato almeno tre anni (anche non continuativi) in una scuola paritaria – di cui almeno uno nella specifica classe di concorso per la quale scelgono di conseguire l’abilitazione – possono così conseguire 30 crediti (cfu) abilitanti anziché i 60 come invece prevedono le regole sula formazione iniziale e il reclutamento dei docenti (che entrano in vigore da settembre).
LA CONQUISTA (FINALMENTE) DELLE PARITARIE VERSO IL PIENO SVILUPPO DELLA LEGGE 62
Lo scorso 5 giugno il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara aveva annunciato novità importanti per i docenti delle scuole paritarie, parlando di un intervento per equiparare i 36 mesi di servizio nelle paritarie a quelli nello Stato. L’emendamento presentato da Lorenzo Malagola assieme ad altri parlamentari FdI – sostenuto dall’intero Centrodestra di Governo – nasce proprio da questo invito del Ministro: «Il governo sana questa situazione dicendo sostanzialmente che i docenti della scuole paritarie che negli ultimi cinque anni abbiano insegnato almeno tre anni in una scuola paritaria di cui almeno uno nella specifica classe di concorso per la quale scelgono di conseguire l’abilitazione, sono abilitati nella misura in cui conseguono 30 crediti abilitanti anziché 60», spiega a “Tempi” il deputato FdI.
Con la partenza in settembre dei nuovi corsi abilitanti si rischiava una forte discriminazione per tutti quei prof che da tempo lavorano nelle paritarie e che si sarebbero invece visti discriminare nell’abilitazione. «Finalmente anche i docenti delle paritarie potranno diventare insegnanti non di una serie cadetta», spiega l’avvocato Domenico Menorello, portavoce del network di circa cento associazioni “Ditelo sui tetti”. Dopo 23 anni dalla storica legge 62 dell’allora ministro Berlinguer che stabiliva il sistema pubblico di istruzione come composto sia dalle scuole statali che dalle istituzioni scolastiche paritarie, la decisione del Governo nel Decreto PA bis vede finalmente un passo in avanti verso la piena attuazione di quella legge. In questo modo dovrebbe concludersi il tempo in cui le paritarie erano costretto dallo Stato a proseguire con personale docente appena laureato e impossibilitato all’abilitazione: «In via straordinaria, per venire incontro alle esigenze di organico di docenti degli istituti paritari, nonché alle esigenze di tutti quei candidati che pur avendo presentato richiesta di iscrizione ai percorsi universitari e accademici di formazione iniziale e abilitazione all’insegnamento non siano riusciti ad accedervi per mancanza dell’offerta formativa, l’emendamento prevede che, per gli anni scolastici 2023/2024, 2024/2025 e 2025/2026 e ai soli fini del riconoscimento o del mantenimento della parità, è considerato valido requisito, in luogo del titolo di abilitazione, l’aver svolto presso le scuole paritarie un servizio di almeno tre anni, anche non continuativi, nei dieci anni precedenti», racconta ancora Malagola a “Tempi”.
Come ha spiegato in parlamento lo stesso Ministro Valditara rispondendo al question time di “Noi Moderati-Lupi”, la scelta del Governo con questo nuovo corso sulle paritarie «dimostra la particolare attenzione che questo governo sta rivolgendo alla più autentica attuazione delle norme che regolano la parità scolastica, avendo cura che sia realmente realizzato il principio di non discriminazione e di libertà di scelta delle famiglie, che è ben scolpito nel nostro ordinamento».