La Cina avrebbe inviato una spia, un proprio uomo di fiducia, in un briefing della Camera dei Comuni, il parlamento inglese. Questo quanto si legge stamane sul Daily Mail, secondo cui un uomo che affermava di essere un turista avrebbe cercato di entrare presso una sala del comitato all’interno delle Houses of Parliament ad alta sicurezza. All’incontro hanno presenziato Finn Lau e Christopher Mung, due dei dissidenti di Hong Kong a cui Pechino sta dando la caccia con una taglia sulle loro teste da 100mila sterline. La spia, una volta fermata, si è rifiutata di fornire la propria identità nonché di spiegare per conto di chi fosse alla Camera dei Comuni; ha affermato di essere stato indirizzato presso la sala del comitato seguendo un tour ufficiale, e dopo una breve situazione di stallo avrebbe lasciato l’edificio.
Al briefing privato su Hong Kong, aggiunge ancora il Mail, sono state invitate circa 200 persone fra parlamentari, colleghi, giornalisti e attivisti per la democrazia, ospitato dal deputato conservatore Bob Seely il 5 luglio. L’incontro si è tenuto presso l’aula 19 della commissione, che si trova all’ultimo piano e in una zona che solitamente non è frequentata dai turisti, di conseguenza quanto proferito dalla presunta spia cinese pareva decisamente campato in aria.
SPIA CINESE AL PARLAMENTO INGLESE: “SE ERA REALMENTE UN UOMO DI PECHINO…”
Tra l’altro, a conferma della riservatezza dell’incontro, il fatto che alcuni abitanti di Hong Kong presenti si sia coperti il volto durante l’evento, temendo per la propria incolumità. Seely, membro della commissione per gli affari esteri della Camera dei Comuni, ha dichiarato: “Se era una spia del Partito Comunista Cinese, allora è un altro esempio della maligna incompetenza di questo regime. Sarebbe del tutto inappropriato da parte di Pechino inviare un agente per intimidire o registrare persone all’interno di un evento parlamentare privato”.
Lau, picchiato fino a perdere i sensi da sospetti sostenitori del PCC, ha aggiunto: “Credo che quest’uomo fosse un informatore del PCC. Questa è una delle sale di commissione più remote del Parlamento. Ed è all’ultimo piano. Non è un caso che un turista cinese a caso fosse fuori dalla sala proprio all’ora esatta e stesse tentando di accedere all’evento”.