La 22enne che ha denunciato Leonardo La Russa, figlio 21enne dell’attuale presidente del Senato, per un presunto stupro dopo una serata in discoteca a Milano, ha rotto il silenzio e, per la prima volta, ha parlato ai microfoni di un quotidiano per spiegare come si sente dopo aver presentato la querela nei confronti del terzogenito di Ignazio La Russa. Lo ha fatto affidando al Corriere della Sera alcune riflessioni sulla vicenda che la vede coinvolta e che, da quando è diventata di dominio pubblico, si è rivelata una bomba non solo per la cronaca giudiziaria, ma anche per politica e media.
Sentita per oltre tre ore dai magistrati, la ragazza avrebbe sostanzialmente confermato la sua versione dei fatti ribadendo di avere il sospetto di essere stata “drogata” dal giovane con lo scopo di sottoporla a una violenza sessuale. Un quadro che Leonardo Apache La Russa ha rigettato immediatamente, sostenendo di aver avuto un rapporto consensuale dopo averla ospitata nella sua abitazione alle prime luci dell’alba. Era il 18 maggio scorso e al mattino seguente, secondo il racconto della 22enne, lei si sarebbe svegliata nel letto di Leonardo La Russa, a casa del presidente del Senato, “nuda e in stato confusionale“. Incapace, stando alla sua versione, di ricordare cosa fosse successo nelle ore precedenti e destinataria di un resoconto sommario fornitole dallo stesso La Russa: un presunto rapporto sessuale, voluto da entrambi, sotto effetto di sostanze stupefacenti. Gli inquirenti avrebbero interrogato anche alcuni testimoni tra cui tre amiche della giovane, una delle quali avrebbe ventilato il dubbio di uno stupro dopo averla vista diventare “strana” in quel locale milanese appena consumato un drink offertole dal 21enne. Ipotesi, versioni e accuse ancora tutte da vagliare anche perché nessuno, almeno stando a quanto finora emerso, avrebbe visto Leonardo Apache La Russa somministrarle qualcosa per mezzo di un cocktail.
Le parole della 22enne che ha denunciato Leonardo La Russa: “Umiliata e colpevolizzata”
Intervenuta ai microfoni del Corriere della Sera, mentre intorno infuriano venti di bufera e polemiche sul caso Leonardo Apache La Russa, la 22enne che accusa di stupro il figlio 21enne di Ignazio La Russa sembra avere pochi dubbi: “Colpevolizzare una donna che si espone per far valere i suoi diritti è una doppia umiliazione, ancora prima di poter raccontare apertamente la mia versione“. La giovane, nel suo sfogo attraverso il quotidiano, ha affermato anche che “una donna non deve avere paura di vivere la sua vita ed essere giudicata prima dei fatti rispetto alle scelte che prende“. Parole a cui sarebbe seguito un ringraziamento al suo avvocato per l’impegno profuso “anche per le donne che non hanno avuto coraggio“.
Poche ore fa, il padre della ragazza, intervistato da La Verità, avrebbe descritto amaramente la vicenda che vede coinvolta la figlia e il terzogenito di Ignazio La Russa, escludendo l’ipotesi risarcimento dal ventaglio delle possibilità in costanza di una simile accusa. L’uomo ha sigillato in una frase il suo sentimento sul caso: “Ho divorziato dalla madre 15 anni fa, non ha avuto l’educazione che avrei voluto per lei. Provo rabbia per la cocaina e al pensiero che non sappia cosa ha fatto quella notte“.