Franco Battaglia, il professore negazionista dell’emergenza climatica, in un editoriale pubblicato sulle colonne de La Verità, è tornato a sostenere la sua tesi sul tema, smentendo quelle di altri esperti rese note da altri quotidiani in merito ai morti a causa delle temperature elevate. “I decessi per colpo di caldo non possono essere conseguenza del riscaldamento globale. C’è una colossale mistificazione linguistica che fa credere ai disattenti ciò che non è”, ha scritto.
L’autore non ha dubbi in merito alla natura errata degli allarmismi in questione. “Il motivo è semplice: il riscaldamento globale attiene alla circostanza per cui la temperatura media globale è aumentata di circa 1 grado negli ultimi 100 anni. A chi è stato sopraffatto per essersi esposto a 40 gradi, poco avrebbe significato se la temperatura fosse stata di 39 o anche di 38 gradi. Il riscaldamento globale attiene, insomma, a una variazione di temperatura che è impercettibile all’uomo, e non può avere avuto conseguenze sanitarie”.
“Transizione energetica non ha effetti su clima”, il pensiero di Franco Battaglia
Le idee di Franco Battaglia sull’emergenza climatica tuttavia non sono limitate esclusivamente alla questione dei decessi per il caldo. “I fenomeni che governano l’Europa ci stanno raccontando che, per evitare le ondate di calore e i conseguenti decessi, bisogna procedere con la transizione energetica e con la decarbonizzazione. Vent’anni fa le emissioni di CO2 erano il 30% inferiori a quelle di oggi e 40 anni fa erano la metà di quelle di oggi. Ma 20 anni fa, nel solo luglio 2003, la Francia pianse 15.000 morti proprio per le ondate di calore; e 40 anni fa, nel 1983, altrettanto. Allora, la presunta transizione energetica non avrà alcun effetto sul clima, men che meno sulle ondate di calore, e ancora di meno sui morti”, ha scritto ancora.
E conclude con un attacco alla politica: “Non è il grado in più che fa morire, ma è la mancanza di 15 gradi in meno negli ambienti non climatizzati a essere fatali. Alla transizione ecologica ci si aggiunge poi la guerra. ‘Volete la pace o l’aria condizionata?’, ci chiese Mario Draghi. Non abbiamo l’aria condizionata e neanche la pace. Ci hanno fregato”.