È boom di casi di depressione post parto in Italia. L’infanticidio di Voghera ha nuovamente lanciato l’allarme sul preoccupante fenomeno. A parlarne, in una intervista a La Nazione, è stata Anna Oliveiro Ferraris, psicologa e psicoterapeuta nonché docente di Psicologia dello sviluppo alla Sapienza di Roma. “Dopo la nascita c’è uno squilibrio ormonale per cui moltissime donne provano un periodo di spaesamento, si sentono deboli e incapaci di affrontare un compito così importante. È un terremoto psicologico”, ha spiegato.
In genere la condizione in questione si risolve spontaneamente in pochi giorni, ma per alcune non è così. È per questo motivo che è necessario un aiuto. “Bisogna immediatamente rivolgersi a uno psichiatra e, nei casi più gravi, tenere il bambino lontano dalla madre per un certo periodo di tempo oppure impegnarsi affinché ci sia sempre qualcuno insieme a lei”. Il ruolo del papà in tal senso è fondamentale, ma anche quello delle altre donne. “La madre nei primi tempi va accudita. Sarebbe auspicabile un congedo parentale lungo per gli uomini e corsi pre parto per creare un rapporto con una rete di mamme”.
Depressione post parto, è boom: come evitarlo
La prevenzione è inoltre un’arma importante per la depressione post parto secondo l’esperta Anna Oliveiro Ferraris. È importante, in particolare, comprendere quelli che sono i fattori di predisposizione. “Donne che in passato hanno già avuto episodi depressivi sono più a rischio. Un elemento che si somma agli altri e non va sottovalutato è legato all’età. L’arrivo di un figlio stravolge la vita: per una donna di oltre 40 anni è più difficile cambiare. Anche le giovani donne sole, però, sono in pericolo”, ha rivelato.
Inoltre, la dottoressa ritiene che ci siano dei campanelli d’allarme da cogliere: “Bisogna fare attenzione se una donna dopo il parto non vuole allattare il bambino, se smette di mangiare, è triste o insicura”, ha concluso.