In queste settimane non si fa altro che parlare del caldo estremo che si sta registrando, a vario titolo, nella maggior parte del mondo, e che in Italia sta portando le temperature anche vicine, se non oltre, ai 40 gradi. Oltre al disagio e al fastidio, specialmente per chi è costretto a lavorare fuori casa o passare all’aperto la maggior parte della giornata, costituisce anche un pericolo per la stessa salute umana, specialmente negli anziani e nei bambini.
Non solo, perché il caldo estremo, secondo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Ospedale Galeazzi di Milano, e Giovanni Maga, direttore del Cnr di Pavia, interpellati da Repubblica, porta anche una maggiore diffusione dei virus. In particolare, il rischio è di contrarre adenovirus, enterovirus e rinovurs, che con le temperature alte trovano il mezzo perfetto per incubare e diffondersi rapidamente. I loro sintomi generali vanno dalla febbre al mal di gola, passando anche per l’affaticamento, la dissenteria e la nausea. Tuttavia, secondo entrambi gli esperti vi sono alcuni modi, nonostante il caldo estremo che non può essere combattuto, per limitare il rischio di contrarre le infezioni.
Caldo estremo e virus, Pregliasco: “Occhio all’aria condizionata”
Insomma, il caldo estremo potrebbe esporre le persone anche ad un maggiore rischio di contrarre dei virus, che fortunatamente non dovrebbero essere letali, ma certamente fastidiosi. “Sono legati”, spiega Pregliasco, “soprattutto agli sbalzi termici tipici di questi giorni, in cui ricorriamo un po’ tutti all’aria condizionata. La temperatura eccessivamente bassa all’interno e i passaggi in zone all’aperto sono gli elementi che favoriscono”.
“Il problema maggiore”, prosegue l’esperto parlando dei virus e del caldo estremo, “è il transitare senza gradualità da un ambiente con aria calda a uno molto raffreddato: la diminuzione improvvisa della temperatura senza la possibilità di adattamento, stimola l’irritazione e l’infiammazione delle vie aeree, favorendo pure le infezioni. Anche sbalzi di temperatura di due o tre gradi sono deleteri, ma quando il divario supera i cinque gradi il rischio di conseguenze negative è alto”. A fare le spese del caldo estremo, puntualizza Pregliasco, sono soprattutto i pazienti fragili e che soffrono di malattie respiratorie, ma “il rischio di ammalarsi c’è per tutti”.
Maga: “Umidità, zanzare e sudore aumentano le infezioni”
Invece, secondo Giovanni Maga, oltre agli sbalzi termici in questi giorni di caldo estremo, influisce sui virus anche l’umidità. “I virus respiratori”, spiega, “in un ambiente caldo secco hanno difficoltà a trasmettersi, mentre se l’umidità è elevata possono circolare perché le goccioline che i contengono li proteggono. Poi ci sono virus che pure sono presenti tutto l’anno, ma che con il caldo possono assumere intensità più elevata” e che grazie agli sbalzi termici proliferano facilmente. Non solo il caldo estremo, l’umidità e gli sbalzi di temperatura, perché secondo Maga, bisogna stare attenti anche alle zanzare, “vettori di Dengue, febbre gialla, Zika e Chikungunya [che] quest’anno sono anche più numerose”. Infine, l’ultimo campanello d’allarme è il sudore, che favorisce le eruzioni cutanee e la infezioni di batteri quali lo streptococco e lo stafilococco.