Il clima cambia e dobbiamo farlo anche noi: questo il messaggio di Nicola Dell’Acqua, commissario alla siccità. Intervistato da Repubblica, l’esperto ha sottolineato la necessità di guardare alla realtà e di fare i conti con quello che abbiamo: “C’è un’Italia idrica da rammendare. E ci vorranno all’incirca tre anni”. Alcuni interventi sono già stati fatti: “Abbiamo cento milioni impostati dal governo per la Pianura Padana. Bisogna rimettere in piena funzione dighe, laghi e consorzi di bonifica e riportarli all’efficienza per la quale erano stati progettati dai nostri nonni”.
Eravamo abituati a un clima diverso ed è stata trascurata la manutenzione delle opere, ha spiegato Nicola Dell’Acqua: “Oggi dobbiamo chiedere all’agricoltura di risparmiare più acqua e riportare al cento per cento le dighe in cui magari manca una paratia, i pendii sono franati o gli argini hanno bisogno di essere ripuliti. Un tempo anche un bacino con una portata ridotta poteva bastare alle esigenze di un’estate normale. Ora dobbiamo fare i conti con una situazione diversa. Non possiamo permetterci opere che non siano al meglio delle loro condizioni”.
Le parole di Nicola Dell’Acqua
Nicola Dell’Acqua ha sottolineato che attualmente siamo in una usuale situazione di criticità estiva, le temperature elevate non aiutano e dopo la siccità del 2022 le faide sono al minimo un po’ ovunque. Il clima è cambiato: “Ci sono annate come il 2022 in cui non ha piovuto per lunghi mesi. E annate come il 2023 in cui la pioggia è stata estremamente concentrata. La quantità di acqua complessiva non è molto diversa, e questa è una buona notizia, ma la distribuzione delle precipitazioni nel tempo sta cambiando. Dobbiamo trovare il modo di accumulare e trattenere l’acqua prima che si disperda in mare”. Una battuta anche sulle soluzioni condivise con gli altri Paesi dell’area: “Abbiamo avviato delle collaborazioni con Israele. Loro recuperano l’acqua dei depuratori e usano i desalinizzatori, ma solo in situazioni di emergenza. Il vero punto forte in quel Paese è la pianificazione dell’uso dell’acqua in base alla disponibilità. Così riescono a sfruttare al meglio anche la poca che hanno”.