Dopo alcuni giorni di tumulti e polemiche, il sottosegretario del Ministero dell’Economia, Federico Freni, ha rotto il silenzio in merito alla pace fiscale, tra i principali punti del programma elettorale della Lega. Recentemente, infatti, erano scoppiate alcune polemiche tra il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, e lo stesso Matteo Salvini, accusato di voler condonare i debiti con il fisco degli evasori italiani.
Secondo Federico Freni, invece, la pace fiscale “è al punto quattro del programma del centrodestra”, ed è anche “un punto qualificante di questo governo“. Contro le accuse di voler fare il favore degli evasori, invece, Freni ha spiegato che “non è un condono”, ma riguarderà solamente “chi non ha potuto pagare“, mentre per “chi ha omesso di dichiarare e ha frodato il fisco” continueranno a rimanere attive le sanzioni già previste. Matteo Salvini, similmente, ha sottolineato che “parlo a nome di milioni di italiani che hanno fatto la dichiarazione dei redditi e poi per i problemi che ci sono stati non sono riusciti a pagare quanto dovuto”. La pace fiscale, ha spiegato, riguarderà solo le cartelle sotto i 30 mila euro, dei quali “se ne potrebbe chiedere una parte in modo che queste persone possano tornare a lavorare e pagare le tasse”.
Pace fiscale: gli scontri tra l’Agenzia delle Entrate e la Lega
Insomma, in poche parole, la pace fiscale si farà quasi certamente, ma non sarà uno stralcio totale a favore dei grandi evasori, quanto piuttosto piccoli condoni, con la previsione di saldi parziali, per permettere agli italiani in difficoltà di non essere più debitori con il fisco. Secondo Salvini, infatti, “gli evasori totali vanno in galera”, mettendo definitivamente a tacere gli attacchi dell’opposizione e dell’Agenzia delle Entrate.
Ruffini, infatti, parlando della pace fiscale aveva detto che “il contrasto all’evasione non è volontà di perseguire qualcuno“, sottolineando che l’Agenzia “non è un’entità belligerante“. Una frase pronunciata in risposta alle accuse di Matteo Salvini, che sabato ha detto che “milioni di italiani sono ostaggi dell’Agenzia delle Entrate”, facendo scattare numerose polemiche. Infatti, il senatore del Partito Democratico Francesco Boccia aveva chiesto, in merito alla pace fiscale, un’audizione parlamentare con Ruffini, sostenendo che “Salvini ha sostituito il ministro dell’Economia Giorgetti e il viceministro allo stesso dicastero Leo”, e definendo le sue parole nei confronti dell’Agenzia “un evidente attacco ad un ente pubblico dipendente del Ministero dell’Economia”.