Frate Guy Consolmagno, gesuita ed astronomo al servizio del Papa dal 2015, ha studiato ed insegnato al prestigioso Massachusetts Institute of Technology (il MIT) ed ha passato la vita a cercare di dimostrare come scienza e fede possano essere un tutt’uno, che collabora per rispondere ai grandi misteri dell’Universo. “Anche la teoria del Big Bang è stata ideata da un sacerdote, Georges Lemaître”, spiega fiero in apertura di un’intervista per Repubblica.
E l’astronomo del Papa ci tiene anche a ribadirlo un’altra volta ancora, “nulla impedisce a scienza e fede di andare a braccetto. La scienza”, sostiene, “spiega come è stato creato il mondo. La religione da chi”. Parlando di se stesso e della sua, forse, particolare storia, racconta che “ho frequentato il collegio dei gesuiti con la passione per la scienza. Poi ho chiesto al mio parroco cosa dovessi fare, se il prete o lo scienziato, lui disse di pregare e ascoltare la risposta di Dio”. Così l’astronomo del Papa capì che sarebbe stato “un pessimo sacerdote”, però poi a “trent’anni ero in crisi. Insegnavo e facevo ricerca al Mit”, racconta, “ma mi domandavo che senso avesse guardare le stelle e le lune di Giove mentre sulla Terra si moriva di fame. Partii volontario per i Peace Corps” e capì che “volevo insegnare [ma da] gesuita”.
L’astronomo del Papa: “Battezzerei gli alieni, ma solo se me lo chiedessero”
Ora, l’astronomo del Papa che ha trovato la sua strada, racconta di provare una gran gioia “di fronte agli enigmi che Dio mi pone attraverso la scienza. Lo vedo sorridere”, spiega, “con amore di fronte ai miei sforzi per capire il cosmo”. Passando oltre, invece, risponde ad una domanda che gli è stata già posta in passato, ovvero se sarebbe disposto a battezzare un alieno, sottolineando che, sì, lo farebbe, ma “solo se lo chiede lui”. Negli anni, inoltre, ha conosciuto ben tre Papi, e raccontando alcuni aneddoti, ricorda che “Giovanni Paolo II mi ha colpito [per] come la sua forza spirituale crescesse man mano che perdeva quella fisica. Benedetto era un nerd, le conversazioni scientifiche erano di alto livello”, ed infine, l’astronomo ha raccontato anche che con l’attuale Papa “Francesco, anche lui gesuita, si finisce spesso col parlare di amici comuni, ma è un chimico e apprezza la scienza”.