Poche ore dopo l’arresto di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio, nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Thomas Bricca ad Alatri, spunta il contenuto di una conversazione tra i nonni del più giovane degli indagati intercettata all’interno della caserma. A riportarne uno stralcio è il quotidiano Repubblica, secondo cui i due anziani si sarebbero interrogati sulla dinamica del delitto e avrebbero “mimato” il gesto dello sparo riferendosi alla condotta del nipote, ignari che una telecamera nascosta li stesse riprendendo captando non solo commenti, ma anche comunicazioni non verbali.
Lo scambio di battute tra i nonni di Mattia Toson sarebbe datato 9 febbraio scorso (Thomas Bricca è stato ucciso la sera del 30 gennaio precedente) e sarebbe avvenuto mentre si trovavano in caserma per essere sentiti in merito a questioni relative all’inchiesta. I due avrebbero parlato dell’accaduto e in particolare di chi avrebbe sparato tra Roberto Toson e suo figlio: “È stato Mattia“, avrebbe detto la nonna del ragazzo secondo quanto riportato da Repubblica. A questa affermazione, ricostruisce il quotidiano, sarebbe seguita una domanda del marito, nonno di Mattia Toson: “A fa’ cosa?“. A stretto giro, la risposta dell’anziana che, con la mano, avrebbe mimato una pistola e l’atto di uno sparo. Il nonno di Toson avrebbe quindi chiesto conferma – “Chi è stato, Mattia?” – e la nonna avrebbe annuito prima di precisare che il nipote non glielo avrebbe confessato esplicitamente ma “lo ha fatto capire“. I contenuti del discorso tra i due anziani sembrerebbero confermare l’ipotesi sostenuta dagli inquirenti, cioè che a sparare sia stato proprio il più giovane dei Toson indagati.
La ricostruzione dell’omicidio di Thomas Bricca, procuratore Guerriero: “A sparare Mattia Toson”
La sensazione che Thomas Bricca fosse stato colpito per “errore”, vittima di uno scambio di persona, si era insinuata nelle maglie della cronaca subito dopo il delitto del 19enne ad Alatri. Le indagini avrebbero poi confermato questo scenario, portando a galla la ricostruzione secondo cui i killer, arrivati nella piazza cittadina a bordo di uno scooter e a volto coperto, avrebbero esploso i colpi contro il gruppo di giovani con l’intento di uccidere l’amico del ragazzo, Omar Haudy, che quella sera indossava un giubbino come quello di Thomas Bricca.
È quanto ricalcato dal procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, nella conferenza stampa a margine dell’arresto di Roberto e Mattia Toson, padre e figlio di 47 e 22 anni indagati per l’omicidio del 19enne. Secondo l’inchiesta, a sparare sarebbe stato il 22enne mentre il genitore guidava la moto con cui avrebbero raggiunto la scena del crimine. La svolta investigativa sarebbe arrivata dall’analisi del cellulare della vittima. Determinante, riporta Ansa, la copia forense dei dati acquisita dai carabinieri del Racis. Secondo la dinamica ricostruita dagli inquirenti, i due indagati si sarebbero allontanati immediatamente dal luogo della sparatoria mettendo in atto una serie di tentativi di depistaggio. Il delitto di Thomas Bricca sarebbe maturato nel contesto di un presunto regolamento di conti tra gruppi “rivali” dopo alcune risse avvenute ad Alatri nei giorni precedenti, episodi a cui la vittima non avrebbe mai preso parte.