Sono dati preoccupanti quelli comunicati da Confedelizia in merito alle case fatiscenti, gli immobili “diroccati” e senza tetto. Come spiega stamane Italiaoggi.it, nell’ultimo anno gli edifici che vengono ridotto in ruderi sono aumentati del 2.7 per cento, mentre se si prendono in considerazione i dati del 2011, registriamo un aumento più del doppio. La confederazione delle aziende edilizie ha pubblicato un comunicato con i dati raccolti dall’agenzia delle entrate in merito al patrimonio immobiliare italiano del 2022, sottolineando come i ruderi siano passati da 278.120 del 2011 ai 610.085 del 2022, di conseguenza è ipotizzabile, visto il trend, che nel 2023 siano ancora di più.
Nel comunicato viene specificato inoltre che il 90 per cento dei proprietari di queste abitazioni diroccate sono delle persone fisiche e una parte di esse avrebbe deciso di sua spontanea volontà di “deturpare” la propria abitazione, ovvero, toglierne il tetto. Come mai? Si starà sicuramente domandando qualcuno, e la risposta è semplice: eliminando la copertura della propria casa, si passa automaticamente da immobile a rudere, di conseguenza il proprietario non ci paga le tasse. Stiamo parlando di pagamenti gravosi, leggasi l’imposta dell’Imu, che pesa per migliaia di euro ogni anno sui conti degli italiani.
ITALIA, IMMOBILI SENZA TETTO IN AUMENTO: PER CONFEDELIZIA “DATO ALLARMANTE”
Una volta rimossa la copertura si viene a creare una cosiddetta “unità collaberante”, ruderi appunto senza tetto che hanno un elevato livello di degrado. Tali immobili vengono classificati nella categoria catastale F2 e non è appunto previsto per loro il versamento dell’Imu.
Confedelizia parla del dato “più allarmante” dal 2011, da quando cioè è stata introdotta l’imposta sugli immobili. Ovviamente rimuovere il tetto ad un’abitazione può causare seri danni alla stessa, si pensi ad esempio alle piogge, al vento, e a qualsiasi elemento che potrebbe cadere dentro una casa, ma evidentemente i proprietari di casa preferiscono spendere meno in tasse con un rischio più alto invece del contrario.