RIFORMA PENSIONI, LE PAROLE DI BARBAGALLO
Carmelo Barbagallo ricorda che la Uil Pensionati ha avviato cinque cause-pilota “contro il taglio della rivalutazione di tutte le pensioni di importo superiore a 4 volte il trattamento minimo Inps, che è pari a 2.101,52 euro mensili lordi, disposto dalla Legge di bilancio 2023. Vogliamo mantenere alta l’attenzione su questa ennesima ingiustizia, decisa oltretutto in un momento di forte crescita dell’inflazione. Interessa circa 3 milioni e mezzo di pensionati. Non è possibile che ogni volta che servono risorse si vadano a prendere dai pensionati. Naturalmente il nostro impegno è parallelamente rivolto anche alle pensioni di importo più basso, non c’è contraddizione in questa duplice difesa del potere d’acquisto”.
IL PRECEDENTE DELLA CONSULTA
Come riporta Italia Oggi, Barbagallo evidenzia che “nei giorni scorsi abbiamo depositato diffida all’Inps, completando la prima fase di quello che sarà un lungo percorso. A settembre procederemo alla seconda fase, con l’invio delle cause ai diversi Fori competenti. L’obiettivo è ottenere la pronuncia della Corte Costituzionale sulla illegittimità costituzionale di quella parte della Legge di bilancio 2023 che ha previsto l’insensato taglio della rivalutazione. Se i ricorrenti avranno ragione, l’Inps si troverà obbligata a corrispondere quella parte di aumento finora non pagata. A far sperare la Uilp è la sentenza della Consulta del 2020 in cui aveva decretato che “la perequazione delle pensioni dev’essere volta a garantire nel tempo l’adeguatezza dei trattamenti e a salvaguardarne il valore reale al cospetto della pressione inflazionistica”.
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