Guido Guidesi, assessore allo Sviluppo economico della Lombardia, ha parlato in una intervista a Il Sole 24 Ore delle conseguenze che potrebbero avere gli obiettivi imposti dall’Ue sulla transizione energetica nel settore della mobilità: “Le nostre ricerche dicono che il mix di biocarburanti funziona meglio del passaggio unico e repentino all’elettrico, nell’ottica di ridurre drasticamente le emissioni nel 2035”, ha affermato.
L’industria italiana, in particolare, difficilmente riuscirà a trasformarsi in tempi rapidi, col risultato che i benefici economici saranno per altri Paesi, come la Cina in primis, che non si è mai posta obiettivi ambientali. “È possibile quantificare questo aspetto in cifre. Perderemmo mille aziende e 50 mila posti di lavoro”, ha rivelato. È per questo motivo che l’esponente della Lega vorrebbe che si valutassero anche delle soluzioni meno drastiche. “Riteniamo sia miope e ideologico pensare che ci sia solo l’elettrico, di cui consideriamo solo l’impatto finale ma non quello dell’intero ciclo produttivo, come invece viene fatto per altre filiere. Basti pensare a cosa vuol dire produrre le batterie, dal punto di vista ambientale”.
Guido Guidesi (Lombardia): “Mix biocarburanti meglio di elettrico”. Il parere dell’assessore
Guido Guidesi ha firmato in tal senso un manifesto per dire sì alla neutralità ecologica, ma in un modo diverso da quello proposto finora dall’Ue. “Già nella sua prima versione l’avevamo mandato al premier Mario Draghi e in Europa si era già aperta la discussione. Ci auguriamo che la prossima primavera ci sia qualche cambiamento. Il tema va affrontato in modo diverso, più realistico”, ha ribadito. La volontà è anche quella di dare una maggiore autonomia ai diversi Paesi, che si trovano in posizioni di partenza differenti tra loro.
Il documento, in tal senso, contiene spunti importanti. “È concreto visto che in Regione ci sediamo al tavolo della filiera completa dell’Automotive, che chiaramente è la più esposta, anche se ci stiamo occupando anche di altri settori laterali a questa vicenda, come la trasformazione delle raffinerie”, ha spiegato l’assessore della Lombardia. Il progetto, tra l’altro, non è esclusivamente italiano. “Ci sono 9 regioni italiane e altre europee, a prescindere dal colore politico, per un totale di 34 territori (aderenti all’alleanza di Lipsia, ndr). E abbiamo trovato per esempio che alcuni Land tedeschi hanno le stesse nostre posizioni”, ha concluso.