Uno scandalo riguardante i migranti scuote il Regno Unito. È stata scoperta una rete di avvocati che arrivano a farsi pagare 10mila sterline (circa 11mila euro) per presentare false richieste di asilo per immigrati clandestini in vista dei colloqui con il Ministero dell’Interno britannico. Lo rivela un’inchiesta giornalistica del Daily Mail, realizzata con un reporter sotto copertura, originario del Punjab, che si è finto migrante per ottenere lo status di rifugiato. Nonostante non avesse un motivo legittimo per restare in Gran Bretagna dopo il finto sbarco, ha ricevuto l’assistenza di diversi studi legali. Ad esempio, il giornale britannico scrive che un importante avvocato ha chiesto 10mila sterline per inventare una storia raccapricciante da utilizzare nella domanda di asilo. Infatti, avrebbe riportato che il migrante aveva subito torture sessuali, percosse, lavorato in condizioni di schiavitù, subito false detenzioni e minacce di morte che lo avevano spinto al suicidio e costretto a fuggire nel Regno Unito.
Inoltre, il legale ha promesso di ottenere un referto medico a sostegno della storia e ha prodotto antidepressivi da consegnare al Ministero degli Interni come “prova” del trauma psicologico. In un altro studio, un avvocato ha detto che avrebbe dovuto “creare le prove” per far credere che il migrante (in realtà giornalista del Mail) avesse un reale timore di “persecuzione e assassinio” se fosse tornato in patria. Peraltro, si vantava di un tasso di successo di oltre il 90% con casi di asilo simili. Un altro avvocato ha descritto gli “ingredienti di un caso di asilo” che avrebbe usato per far credere che il migrante temeva per la sua vita in India. Tra questi, le posizioni politiche antigovernative, una relazione amorosa con una persona della casta sbagliata o l’essere gay. Due avvocati rintracciati dal Daily Mail hanno dichiarato che avrebbero falsamente affermato che il migrante era una “vittima del traffico di esseri umani”, derubata, tradita e abbandonata dai trafficanti di esseri umani.
MONITORATI 40 STUDI LEGALI PER SOSPETTI “ABUSI” NELLE RICHIESTE D’ASILO
L’inchiesta giornalistica del Daily Mail non consente solo di far venire a galla questa rete di avvocati che si fanno pagare per presentare false richieste di asilo, ma di porre l’attenzione anche su un altro aspetto della vicenda. Mentre gli immigrati rischiano il carcere per le false richieste di asilo, gli avvocati che li incoraggiano, li agevolano e ne traggono profitto rischiano solo sanzioni professionali. Ad esempio, uno studio legale ha licenziato il rappresentante con cui il Mail ha parlato e ha chiuso uno dei suoi uffici dopo che sono state rivelate le scoperte, dichiarando che quelle azioni hanno violato la legge e il codice di condotta della Solicitors Regulation Authority.
L’indagine del Mail ha anche rilevato che un rappresentante legale di uno studio, che ha inventato una storia falsa per il reporter sotto copertura, è intervenuto l’anno scorso al Consiglio per i diritti umani dell’ONU e in alcune interviste ha rimproverato il Ministero dell’Interno e i giudici dell’immigrazione per non aver creduto alle richieste di asilo. Dopo che l’inchiesta giornalistica ha rivelato un diffuso e palese abuso delle regole da parte di avvocati e rappresentanti legali di studi legali registrati nel Regno Unito, le autorità britanniche stanno monitorando fino a 40 studi legali per sospetti “abusi” nelle richieste di asilo e accuse di “copie carbone” di domande presentate da persone diverse rappresentate dagli stessi studi.