Le Olimpiadi 2024 andranno in scena a Parigi il prossimo anno, ma in Francia è ancora in corso l’inchiesta che si concentra sulla presunta corruzione per gli appalti. Il sospetto, come riportato da Le Monde, è che ci siano stati “un interessamento illegale, dei favoritismi e l’appropriazione indebita di fondi pubblici” nell’ambito delle assegnazioni. È per questo motivo che nelle scorse settimane sono state effettuate delle perquisizioni nell’ambito delle indagini preliminari condotte dalla Procura nazionale della Finanza e c’è la possibilità che alcune persone coinvolte possano essere interrogate.
Le operazioni di questi mesi si sono svolte presso le sedi del Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici (Cojop) e dell’ente pubblico responsabile delle infrastrutture, l’Olympic Works Delivery Company (Solideo). Ancora tuttavia non si è arrivati ad un punto. Se nel 2022 è stata aperta un’istruttoria su possibili irregolarità e conflitti di interesse in materia di appalti pubblici dopo i rapporti provvisori dell’Agenzia francese anticorruzione (AFA) e una denuncia alla giustizia di un funzionario eletto parigino, il primo procedimento penale era già stato avviato nel 2017. Entrambi ora sono in fase di accelerazione.
Olimpiadi 2024 a Parigi, inchiesta su corruzione accelera: le conseguenze per l’evento
L’inchiesta sulla presunta corruzione alle Olimpiadi 2024 di Parigi sta condizionando in modo piuttosto rilevante la promozione dell’evento, che sta avvenendo in modo piuttosto blando sebbene manchi soltanto un anno al suo inizio. Il caso ha infatti messo nuovamente in luce il fenomeno per cui attorno al mondo dello sport avvengono abitualmente dei favoritismi nei confronti di persone piuttosto note nel settore. Gli scandali alle edizioni di Rio de Janeiro nel 2016 e di Tokyo nel 2021 non sembrerebbero essere stati sufficienti a ostacolare le pratiche in questione.
Il Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici da parte sua si è difeso dalle accuse, sostenendo di avere assunto dei comportamenti corretti insieme al Comitato etico, anche allontanando dei soggetti che – come era emerso – non sarebbero dovuti essere destinatari di appalti. In attesa dell’esito delle indagini, il Comitato olimpico internazionale ha deciso di mantenere un basso profilo e si accontenta di “accogliere con favore la collaborazione di Cojop con le autorità”.