Grandi cambiamenti in vista per il Canone Rai: l’annuncio del Ministro Giorgetti
Canone Rai, la possibile riforma del governo illustrata dal ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti, una “pluralità di ipotesi” allo studio, dall’eliminazione dell’onere in bolletta della luce alla riduzione del costo, fino alla probabile introduzione della novità di poter legare la tassa sul possesso della Tv allo smartphone prevedendo il pagamento tramite utenza telefonica, il che prevederebbe anche una maggiore platea di coloro che sarebbero costretti a pagare il costo necessario per poter guardare i canali offerti dal servizio televisivo nazionale.
Le diverse strade possibili sono state discusse durante l’audizione di Vigilanza Rai, durante la quale è stato convocato un’apposito tavolo di lavoro che dovrà decidere non solo sulle modalità, ma anche sui tempi attuativi, oltre che su una revisione di spesa dell’azienda. Una tra le principali novità potrebbe essere una maggiore partecipazione di spesa pubblica, utile a ridurre il prezzo del canone a carico dei cittadini, forse progressivamente e fino al 2025. Non è per il momento però stato previsto alcun azzeramento o eliminazione del tributo.
Riforma Canone Rai, Giorgetti “Valutiamo di legarlo all’utenza telefonica”
Orami dal 2016, il Canone Rai è inserito all’interno delle bollette dell’utenza di energia elettrica. Spalmato in varie rate, il costo totale di 90 euro annui deve quindi essere pagato insieme alla quota ordinaria calcolata per la fattura di consumo. Durante l’audizione Giorgetti ha menzionato anche il fatto che da Bruxelles ci sarebbe attenzione in merito a questa tassa, perchè inserita in questa modalità costituisce “onere improprio” per i gestori di servizi energetici. Per questo motivo, l’ipotesi più probabile è quella che presto il canone sarà scorporato definitivamente, passando ad altra forma di pagamento.
L’idea più accreditata è al momento quella illustrata di poter legare il tributo per la Tv di Stato al possesso di un apparecchio in grado di ricevere trasmissioni televisive. In questo modo chiunque sia in possesso di un’utenza telefonica dati, legata a smartphone e tablet dovrà pagare quanto dovuto annualmente. le criticità però sono state commentate dallo stesso ministro che ha dichiarato che in questo modo aumenterebbe la platea degli utenti, e per evitare questo fenomeno occorrerebbe istituire un sistema preciso di calcolo per individuare un’unica utenza per nucleo familiare.