Figlia di Gianni Boncompagni, il rapporto con Raffaella Carrà: “Ci siamo ritrovate”
Barbara Boncompagni è la terza figlia di Gianni Boncompagni, autore di numerosi programmi quali Non è la Rai. Ai microfoni di Oggi è un altro giorno, la donna ha raccontato di come abbia cresciuto lei e le sorelle tutto da solo in Italia: “Devo dire che è stato bravo. Era il ’65 e gli stava accadendo di tutto in ambito professionale, poteva mandarci in collegio o dai parenti ma ha deciso comunque di tenerci“.
Barbara Boncompagni, abbandonata dalla madre naturale, è stata in un certo senso “adottata” da Raffaella Carrà con cui il padre aveva un rapporto molto stretto: “Avevamo un’esperienza comune, anche lei era stata abbandonata ma dal papà e quindi ci siamo ritrovate. Avevamo affinità, eravamo due combattenti e ci siamo piaciute da subito. Abitavamo con papà e con noi c’era anche una bambinaia, ma lei aveva una casa sul nostro stesso piano. ” E aggiunge: “Era molto concentrata nella sua carriera ma ci è stata vicino, era molto brava a risolvere le cose a livello pratico. E’ rimasta sempre nella mia vita perché abbiamo abitato per molto tempo nello stesso condominio e non abbiamo mai realmente introdotto i rapporti. Ha continuato a lavorare tanto con mia padre tanto con Sergio Japino, il suo compagno“.
Barbara Boncompagni: “La scomparsa di Raffaella Carrà è stata tosta”
La figlia dell’autore televisivo è poi entrata nel merito del rapporto con la Carrà che considerava una madre adottiva: “Mi ha insegnato il rigore e la disciplina nella vita. Lei era un colonnello, prima di tutti con se stessa e qualunque cosa faceva la faceva al massimo. All’inizio non mi confidavo tanto poi, più avanti, quando aveva delle frizioni con papà andavo da lei. Raffaella prendeva provvedimenti e quando era troppo rigido lo sgridava. E’ stata una figura materna per alcune cose, la definirei una zia” ha affermato ad Oggi è un altro giorno.
Barbara Boncompagni ha poi parlato del dolore per la scomparsa della regina del varietà italiano, morta a causa di un tumore: “La sua malattia, la sua scomparsa, sono state toste, non ero preparata perché lei non l’ha fatto. Ho ricevuto un vocale che mi ha mandato e ho capito delle cose, messo insieme dei pezzi, ma ha anche lì ha voluto gestire tutto lei con molta riservatezza. Ho compreso e accettato la sua scelta“.