La prosecuzione della stagione dei bonus, necessita di una revisione della spesa pubblica generale da commisurare anche alla richiesta di fondi necessaria per le opere pubbliche. Per quanto concerne il bonus introdotti all’interno della PNRR, questi saranno rivalutati e, nel caso non possano essere rifinanziabili, saranno anche tagliati o almeno resisti. Si tratta di modifiche che verranno operate entro le scadenze del 2026 che concernono anche alcuni progetti introdotti all’interno del Piano Nazionale resistenze e resilienza.
Bonus e opere pubbliche: la richiesta di Salvini
Matteo Salvini, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti ha infatti chiesto di eliminare dalla PNR i lavori per i miglioramenti sulle ferrovie, in particolare per la Roma – Pescara e due parti della Palermo – Catania. Invece i fondi per i trasporti restano inalterati e vengono traslocati sulla Napoli-Bari e sulla Palermo-Catania.
Il ministro per le infrastrutture e per i trasporti chiede altre due miliardi di euro per rafforzare le misure a supporto delle perdite idriche, del trasporto rapido di massa e dei treni Intercity.
I fondi vengono dal Repower EU, il nuovo fondo del PNR per la transizione green e l’autonomia energetica che vale 19 miliardi.
Bonus e opere pubbliche: riconfermato il bonus asilo nido
Tra i bonus destinati alle famiglie quello che sarà certamente riconfermato è il bonus asilo nido ma tutti i nuovi ecobonus per famiglie e imprese saranno destinati essenzialmente a coloro che rispetteranno i requisiti di un basso reddito. Saranno dunque queste famiglie che potranno operare un efficientamento energetico delle proprie abitazioni.
Per quanto concerne il bonus asilo nido questo vedrà l’erogazione di 900 milioni di euro in più: per tutti i nuovi bonus l’investimento previsto complessivo di 4 miliardi di euro erogato mediante le detrazioni fiscali e, differentemente dal passato, questa volta saranno beneficiate soprattutto le famiglie caratterizzate da un reddito ISEE basso.