Stefania Fogliata ha chiesto il patteggiamento. L’allenatrice di ginnastica ritmica, come ricostruito dal Corriere del Veneto, è stata squalificata per un anno dopo lo scandalo delle Farfalle maltrattate. Gli inquirenti nei mesi scorsi ha raccolto le denunce delle atlete, le quali hanno raccontato di avere subito violenza psicologica, venendo chiamate con epiteti offensivi come “maiali”, “ciccione” e “cretine” nonché venendo sottoposte a regimi alimentari insostenibili e pesate più volte al giorno.
“L’indagata ha trasformato le giovani atlete in automi. Dovevano accettare supinamente critiche feroci, insulti gratuiti, invasioni indebite della sfera privata e anche aggressioni fisiche”, aveva scritto a gennaio scorsola gip Francesca Grassani nell’ordinanza con cui aveva disposto l’interdizione della dall’attività professionale dell’ex tecnico federale. Adesso quest’ultima vuole trovare l’intesa con la Procura per chiudere il caso. Un accordo sull’ammontare della pena sembrerebbe essere stato raggiunto tra accusa e difesa, ma è necessario che sia fissata l’udienza affinché il giudice possa dare il suo assenso.
Stefania Fogliata chiede patteggiamento: la nuova vita dell’allenatrice di ginnastica ritmica
Stefania Fogliata, nei mesi prima di chiedere il patteggiamento, ha cambiato vita, abbandonando del tutto la ginnastica ritmica. Sembrerebbe che abbia trovato una nuova occupazione e che abbia confermato la volontà di rimanere distante dal mondo dello sport non soltanto per l’anno di squalifica, bensì per sempre. A confermarlo sono stati anche i suoi avvocati, i quali hanno presentato ai giudici anche una perizia che evidenzia come la trentunenne abbia “problemi psicologici”. Non è chiaro se questi possano avere influito nei suoi comportamenti nei confronti delle allieve.
Quel che è certo è che l’ex tecnico federale, la quale si è sempre difesa dalle accuse sostenendo che “quelle ragazze” per lei erano “come figlie”, non incontrerà le sue vittime in aula. Il patteggiamento, infatti, farà sì che il caso si possa chiudere al più presto e lontano da occhi indiscreti, senza ricorrere al processo.