IL SONDAGGIO CHE ALLARMA IL GOVERNO IN GERMANIA: AFD SECONDO PARTITO AL 21%
Se già il consenso generale attorno al Governo Spd-Verdi-Liberali in Germania era dato in forse discesa negli ultimi mesi, l’ultimo sondaggio settimanale – il barometro di Forsa per Rtl/Ntv – conferma l’exploit di AfD (Alternative for Deutschland) appena dietro i conservatori popolari della Cdu-Csu. La destra radicale cresce senza pause ormai e dopo l’elezione lo scorso 3 luglio del primo sindaco a Raguhn-Jessnitz è il futuro di Germania e delle Elezioni Europee 2024 a rappresentare un grosso punto interrogativo per il Centrosinistra tedesco.
Nella sola ultima settimana AfD di Alice Weidel diventa il secondo partito passando dal 19% al 21% su scala nazionale, la percentuale più alta mai raggiunta dal partito di destra nella Germania federale: la Cdu resta ancora il primo partito con il 25%, perdendo però 2 punti percentuali “volati” molto probabilmente con destinazione AfD. Crollo ulteriore per la Spd (i socialdemocratici del Premier Olaf Scholz) che passa al 17%, appena davanti ai Verdi (al 15%) che in lieve recupero non si confermano ai livelli delle ultime Elezioni Politiche. I numeri dei Liberali dell’Fdp (6%) e della Linke, la sinistra radicale, al 5% si mantengono di fatto identici rispetto alle rilevazioni del sondaggio Forsa della settimana scorsa.
CDU AL 25% DAVANTI ALLA AFD: WEIDEL “LA DESTRA È IL FUTURO DELLA GERMANIA”
AfD trionfa nei sondaggi e non si ferma dopo una lunga rincorsa partita proprio nelle Elezioni perse dai Cristiano Popolari della ex cancelliera Angela Merkel: la destra con Weidel punta a comporre una lista di 30 candidati per le elezioni europee del prossimo anno (attualmente sono solo 9 i seggi di AfD all’interno del gruppo di Identità e Democrazia, lo stesso della Lega e di Marine Le Pen).
«Una forza politica così forte non si può escludere da tutto. I tedeschi che ci voterebbero — il 20-22% secondo i sondaggi — vogliono essere presi sul serio»: lo ha detto lo scorso 29 luglio la leader politica di AfD, Alice Weidel, nell’intervista a “La Repubblica”. Dopo le polemiche in Germania per le dichiarazioni del leader CdU Merz dopo aver suggerito una possibile collaborazione futura con AfD, la n.1 della destra tedesca afferma «Merz non potrà resistere a lungo alle pressioni che vengono dalla Cdu. Forse ha anticipato i tempi: mi sarei aspettata quella mossa all’inizio del 2024, in vista delle regionali ed europee. Sono sempre più forti le voci, soprattutto a Est, che chiedono di abbattere quel cordone sanitario». Davanti alle accuse di essere un partito «pericoloso» ed «estremista» addirittura i grado di «sovvertire l’ordine democratico», avanzate dai servizi segreti di Berlino, Weidel replica con forza: «Non lo siamo. Siamo libertari e conservatori. E soprattutto, non abbiamo bisogno dei media tradizionali per dimostrarlo. Dopo 10 anni i tedeschi non credono più alla narrazione dei media classici e quelli pubblici. Un altro numero interessante: fino a poco tempo fa il 70-80% dei tedeschi non riusciva a immaginare di poter votare per noi. Ora è solo il 50%».