STOCCARDA – Nel secondo trimestre del 2023 il Prodotto interno lordo della Germania ha fatto registrato uno “schwarzes Null” (0%) rispetto al periodo precedente. Un modesto progresso rispetti ai due trimestri precedenti, in cui il Pil era diminuito (-0,1% nel primo trimestre 2023 e -0,4% nel quarto trimestre 2022). Come riportato dall’Ufficio federale di statistica, negli ultimi mesi i consumi delle famiglie si sono stabilizzati dopo il debole semestre invernale.
“Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus?” Secondo Handelsblatt, è presto per brindare. Diversi segnali indicano che i problemi di crescita dell’economia tedesca non sono temporanei e potrebbero funestare le statistiche per molto tempo. Gli alti prezzi dell’energia, il carico fiscale, la mancanza di manodopera e l’opprimente burocrazia rappresentano elementi strutturali di un rebus non facile da risolvere.
Le principali associazioni di categoria guardano al futuro con grande preoccupazione. Il Presidente della Confindustria tedesca, Siegfried Russwurm, ha dichiarato all’agenzia di stampa Dpa: “Economicamente, la Germania è dalla parte dei perdenti, nei confronti dei principali competitor a livello internazionale”. Il Presidente della Confederazione delle associazioni dei datori di lavoro tedeschi, Rainer Dulger, ha rincarato la dose: “Se vogliamo rimanere una delle principali nazioni industriali, dobbiamo dare un giro di vite in molti settori”.
Dalla parte dei vincenti è invece il partito Alternative für Deutschland (AfD), che nei sondaggi viaggia stabilmente intorno al 20% (25% a Est, 15% a Ovest). Si tratta di numeri importanti, di cui anche gli altri partiti potrebbero dover tenere conto. “I parlamenti locali dovranno naturalmente trovare un modo per governare insieme città, regioni e province”, ha dichiarato il leader della Cdu Friedrich Merz a ZDF. “Il tema della cooperazione con l’AfD riguarda gli organi legislativi, nel Parlamento europeo, nel Bundestag e nei parlamenti regionali”.
Le dichiarazioni di Merz hanno sollevato un coro di critiche. Il sindaco di Berlino Kai Wegner (Cdu) ha tweettato: “L’AfD conosce solo opposizione e divisione. Come potrebbe esserci cooperazione? La Cdu non può collaborare con un partito i cui valori sono l’odio, la divisione e l’esclusione”. Dello stesso parere è il Oresidente bavarese Markus Söder, che di solito ha un buon feeling demoscopico: se si esprime contro le dichiarazioni di Merz a poche settimane dalle elezioni regionali, potrebbe avere ragione.
Cosa ha in mente l’AfD? Secondo il ricercatore David Begrich, intervistato da Tagesschau, l’ala populista del partito sta cercando di imporre una visione politica più estremista e nazionalista. Il primo candidato alle elezioni europee, Maximilian Krah, è considerato un’esponente dell’ala destra dell’AfD, noto per il suo manifesto intitolato “Politica da destra”, che promuove posizioni estremiste su temi importanti quali immigrazione, Stato, nazione, identità di genere e famiglia. Il manifesto è stato pubblicato dall’editore di estrema destra Götz Kubitschek, con cui Krah ha legami significativi.
Nel Parlamento europeo, sostiene Begrich, c’è già un’estrema destra che percepisce l’Ue come uno strumento della globalizzazione controllata dagli americani, un mostro burocratico che impone una volontà estranea ai popoli europei. La Germania è anche il maggior contribuente netto al bilancio europeo, da cui il popolo tedesco non trarrebbe nessun vantaggio. L’AfD vorrebbe promuovere una “Europa delle patrie”, impermeabile alle ondate migratorie, con una Germania libera dagli accordi internazionali e magari allineata con la Russia. Il leader dello Stato della Turingia Höcke, nonché sostenitore di Krah, ha dichiarato a margine della conferenza del partito: “L’Ue deve morire affinché la vera Europa possa vivere”.
La risposta più efficace che può arrivare dai partiti tradizionali consiste nel rimettere in moto le ruote dell’economia, impresa tutt’altro che facile. La coalizione governativa, secondo Handelsblatt, non sembra peraltro rendersi conto della gravità della situazione. I “pannicelli caldi” proposti dal Governo Scholz sarebbero appropriati in una fase di debolezza temporanea, superabile con pochi stimoli finanziati con interventi statali. La coalizione semaforica a trazione verde ha puntato tutte le fiches sulla transizione ecologica, che però potrebbe essere superata da altre emergenze.
Nel frattempo il Nord Atlantico continua a far registrare nuovi record di temperatura: 24,9 gradi in base ai rilievi della US Oceanography and Weather Administration, 0,01 gradi in più rispetto al record precedente. Le temperature dovrebbero aumentare ulteriormente nel mese di agosto (il Nord Atlantico raggiunge la sua temperatura massima all’inizio di settembre). Secondo l’Istituto spagnolo di scienze marine, anche le temperature nel Mediterraneo stanno facendo registrare valori record: 28,7 gradi. E se avessero ragione i Verdi?
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