CHE COS’È TESCREAL, L’ESTROPIANESIMO DEI MILIARDI IN SILICON VALLEY
Dalla messa con ChatGPT ai sermoni con i robot fino addirittura ad una nuova religione sviluppata con l’AI (intelligenza artificiale) e in grado potenzialmente di soppiantare la cultura religiosa nei prossimi decenni: non è distonia ma è quanto emerge dal quadro piuttosto inquietante del dibattito in Usa del cosiddetto TESCREAL, un acronimo di cui sentiremo sempre più spesso discutere e che alcuni chiamano con più enfasi “estropianesimo”. Prima intendiamoci sui termini: il TESCREAL è una sorta di religione-ideologia nata praticamente per scherzo tra i miliardari della Silicon Valley e che fonda ora gran parte del suo rapido sviluppo nel mondo ultra-tecnologico degli States allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.
«Transumanesimo, Estropianesimo, Singolaritanismo, Cosmismo, Razionalismo, Altruismo Efficace e Lungotermismo»: il TESCREAL è un acronimo che dunque riunisce queste 7 formule, coniato per prima da Timnit Gebru, ex-dipendente di Google come co-responsabile tecnico dell’Ethical AI Team, licenziata dall’azienda del 2020 dopo le sue pubblicazioni sui rischi e i pregiudizi nei modelli linguistici, ma sopratutto sulla «mancanza di salvaguardie etiche nello sviluppo di intelligenze artificiali». Il termine nato dunque come critica contro il mondo distopico della Valley è stato oggi adottato da “guru” del calibro di Marc Andreessen. Fondatore di A16Z e Sam Altman, fondatore di OpenAI (che ha sviluppato ChatGPT). Nello specifico, l’estropianismo è la “corrente” meno conosciuta e anche più criptica: emersa alla fine degli anni ’80 in un dormitorio della University of Southern California, due giovani come Max O’Connor e Tom Bell pubblicarono la rivista Ex-tropy, un manifesto in continua espansione. L’entropia come noto è una grandezza fisica che descrive il grado di disordine di un sistema e che aumenta da sola: di contro invece, il termine “estropia” in realtà non esiste come concetto, ma vorrebbe intendere la “direzione opposta del movimento”. Si passa dal caos all’ordine e poi ancora oltre, sempre più in alto, rileva il focus sul TESCREAL del quotidiano tedesco “Suddeutsche Zeitung”.
LA “RELIGIONE” QUASI IDEOLOGIA CHE PREOCCUPA PER LO SVILUPPO DELL’AI
I due giovani “pionieri” del TESCREAL nel 1988 definirono cinque principi fondamentali per l’estropianismo: “espansione senza confini, autotrasformazione, ottimismo dinamico, tecnologia intelligente e ordine spontaneo“. Qualcosa di scherzoso all’inizio ma decenni dopo, con lo sviluppo di ChatGPT e altre intelligenze artificiali, quell’ideologia rischia davvero di diventare religione dalla Silicon Valley verso il resto del globo. Concetti come scoprire l’immortalità, modificare il Dna umano, criocongelare l’umanità, conquistare le galassie e quant’altro presto potrebbero non essere teorizzate solo negli script dei film di fantascienza.
Nick Bostrom, uno dei principali scienziati esterofili dell’epoca, scrisse che il transumanesimo non era una religione, «sebbene assuma alcune delle funzioni per le quali le persone hanno tradizionalmente usato le religioni». Eppure oggi le conquiste della genetica e dell’AI potrebbero portare il criptico TESCREAL a qualcosa di molto più inquietante di un mero dibattito digitale. La paura è infatti tutte per gli effetti potenzialmente devastanti di un estropianesimo transumanista come quello teorizzato da Sam Altman, e altri: il fondatore di OpenAI si è iscritto a una start-up che vuole conservare il cervello delle persone per poterne “caricare” la mente in seguito. Ad oggi dunque, le due più importanti aziende di AI nel mondo – Google e OpenAI – sono guidate da “sacerdoti estropianisti”, miliardari che credono i limiti della biologia debbano essere superati nel futuro, e che il presente sia solo un subordinato a quanto potrebbe accadere nell’eternità. Un’ideologia religiosa che soppianti l’umano per “superarlo”: come scriveva il “Foglio” qualche mese fa trattando il tema del TESCREAL, «Un abbandono totale e reverenziale nei confronti delle IA, viste come oggetti onnipotenti a cui affidare le sorti del mondo, in cambio di una vita lunga, se non eterna, da passare esplorando il cosmo». Il concetto è inquietante, lo sviluppo pure e i risultati di un progetto “nato per caso” potrebbero in un futuro non troppo lontano soppiantare l’orizzonte delle conquiste importanti e sane dell’intelligenza artificiale.