C’è grande preoccupazione per la situazione in Niger. L’aumento dei flussi migratori è uno dei rischi che pone la situazione in atto, ha ammesso la Commissione europea in relazione al colpo di Stato militare. Peter Stano, portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell’Ue, Josep Borrell, ha evidenziato che il golpe rimette tutto in discussione.
“Non lavoriamo con le autorità al potere”, ha confermato il portavoce, in altri termini l’esecutivo europeo non intende riconoscere i golpisti. La cooperazione è sospesa in ogni sua forma, ha spiegato, citando anche quella in materia di migranti. E c’è allarme per i flussi migratori, in particolare in relazione alle frontiere con Algeria e Libia che potrebbero tornare ad aprirsi.
Ue preoccupata per il colpo di Stato in Niger
Il colpo di Stato in Niger rischia di destabilizzare la ragione, a partire dal dossier migranti. Bruxelles attende le prossime mosse dell’Ecowas, a partire dal vertice straordinario in programma giovedì. “Non ci saranno conseguenze positive se il golpe prosegue”, ha aggiunto Stano, ricordando che ripristinare governo e Parlamento appare molto difficile allo stato attuale. Come evidenziato dalla Stampa, l’Ue è in contatto con le capitali degli Stati membri e monitora l’evolversi della situazione con l’Ecowas, che resta l’attore principale per le decisioni del caso. Bruxelles fatica ad esprimere aspettative e scenari, ha proseguito Stano: “Abbiamo a che fare con una situazione in evoluzione”. Nabila Massrali, portavoce per gli affari esteri dell’Ue, ha rimarcato che l’Unione europea vede “spazio per la mediazione” in Niger fino alla riunione straordinaria dei Paesi dell’Ecowas convocata per giovedì.