Si terranno oggi nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, in Piazza del Popolo a Roma, i funerali di Michela Murgia, morta il 10 agosto all’età di 51 anni. A celebrare la funzione nella Chiesa degli Artisti alle ore 15:30 don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e cappellano presso la Rai dal 2004. Si tratta del sacerdote che ha officiato anche i funerali di Gina Lollobrigida, Gigi Proietti, Andrea Purgatori, Maurizio Costanzo e in passato anche di Fabrizio Frizzi. Cattolica e teologa, Michela Murgia ha testimoniato apertamente la sua fede, un credo divisivo e al tempo stesso inclusivo, che usciva dagli schemi, tanto da definirsi una sorta di credente eretica.
La scrittrice ha indicato in maniera precisa la sua volontà di avere un funerale in chiesa. Religioso e politico. Ad usare questa espressione è stato Roberto Saviano, nel ricordarla e nell’annunciare i funerali. L’amico e collega ha spiegato che Murgia lo aveva pensato come un atto politico, pensato come un incontro di tutte le persone che le sono state vicine. “Michela ha immaginato il suo funerale come atto politico, un incontro di tutti coloro che l’hanno letta, voluta bene, difesa, sostenuta. Una celebrazione della strada percorsa insieme“, ha scritto Saviano nel suo post.
FUNERALI DI MICHELE MURGIA: “NON C’È NULLA DI PRIVATO”
Roberto Saviano ha voluto precisare che i funerali di Michela Murgia saranno aperti, delle persone. “Questo funerale non ha nulla di privato, per tutti è stato il suo scrivere, per tutti è stato il suo dire, per tutti il suo lottare e per tutti sarà questo saluto“. Stando a quanto riportato da Repubblica, il cardinal Matteo Zuppi parteciperà ai funerali inviando un messaggio. Negli ultimi anni della sua vita, in particolare negli ultimi mesi, Michela Murgia aveva maturato un’idea diversa di famiglia, basata su legami d’affetto più che di sangue.
Dunque, ai funerali di Michela Murgia sarà presente la sua famiglia queer, composta dal marito Lorenzo Terenzi, sposato con matrimonio in articulo mortis, i suoi figli “dell’anima” (quattro ragazzi, giovani uomini ormai, a cui Murgia ha fatto da mamma adottiva e che, tra l’altro, saranno tra i suoi eredi) e molte altre persone, non solo amici e colleghi, ma tante donne e uomini legati alla scrittrice. Per una celebrazione rumorosa, piena d’amore, ma anche lotta e comunità.