Renato Caruso, la trasposizione musicale delle intuizioni della famiglia Galilei
Il concetto di arte è in continua evoluzione; le contaminazioni seguono le tendenze del tempo e sempre più spesso si sente parlare di come i vari ambiti abbiano di fatto un legame tutt’altro che secondario. A mettere in risalto questo aspetto è stato Renato Caruso; in un’intervista rilasciata per il Corriere della Sera, il maestro di chitarra classica ha parlato di come musica e scienza non siano per nulla separate dal punto di vista artistico. Non a caso, ha di recente lanciato un cd intitolato Thanks Galileo che per l’appunto prende spunto dall’apporto della famiglia Galilei per la musica.
“Anche l’ascolto della musica dipende dal tempo; lo stato d’animo del momento può influire sulla nostra percezione e regalarci sensazioni diverse. C’è un relativismo da applicare alla musica di cui essere coscienti e che ci porta a considerare sempre più strettamente il rapporto tra il mondo delle note e la scienza con le sue leggi”. Queste le parole di Renato Caruso, incalzato dal quotidiano sul recente progetto Thanks Galileo, dieci tracce racchiuse in un cd che nasce proprio dalle sue argomentazioni.
Renato Caruso “spiega” Thanks Galileo: “La musica non è fatta solo di note…”
Renato Caruso – maestro di chitarra classica e informatico musicale – ha ultimato la sua formazione presso la scuola di Goffredo Haus all’Università di Milano. I suoi studi lo hanno probabilmente portato a focalizzarsi sul rapporto costante tra musica e scienza, con particolare riferimento all’opera della famiglia Galilei. Il Corriere della Sera spiega come effettivamente, prima di tutti Vincenzo Galilei, abbia dato vita nel 500 all’Opera. A lui si deve anche l’intuizione sull’utilizzo dei semitoni; da utilizzare a distanze uguali. Altrettanto funzionale è stato l’apporto del figlio, Galileo: il primo ad introdurre il concetto di relatività che poi fu teorizzato da Albert Einstein.
Dunque, scienza e melodie camminano fianco a fianco e Renato Caruso sposa a pieno tale sodalizio artistico: “Penso in musica e quanto possa essere diversa la percezione e l’esecuzione lo dimostro proprio nella registrazione del cd frutto di diversi momenti della giornata”. Spiega così il maestro di chitarra classica la genesi del suo progetto Thanks Galileo che poi – sempre al Corriere della Sera – aggiunge: “L’arte della musica non è fatta solo di note, di scale, di ritmo e di armonia; ma di tante altre componenti che rimangono però un affascinante mistero“.