Il Gattopardo, diretto da Luchino Visconti
Il palinsesto televisivo di Rai 1 prevede, per la prima serata di martedì 15 agosto, a partire dalle ore 21,25, la messa in onda del film storico e drammatico del 1963, Il Gattopardo, tratto dall’omonimo romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa. La pellicola è stata diretta magistralmente da Luchino Visconti, con sceneggiatura rivista dallo stesso regista in collaborazione con Massimo Franciosa, Pasquale Festa Campanile, Suso Cecchi D’Amico ed Enrico Medioli. Le musiche della colonna sonora sono di Nino Rota, il montaggio è stato realizzato da Mario Serandrei.
Nel cast de Il Gattopardo ci sono nomi eccellenti del cinema internazionale come Burt Lancaster, Alain Delon, Claudia Cardinale, Paolo Stoppa, Rino Morelli, Lucilla Morlacchi e Romolo Valli. A sessant’anni dall’uscita di questo capolavoro, Rai 1 omaggia il grande regista con questa versione restaurata del film.
La trama del film Il Gattopardo: “tutto cambia affinché nulla cambi”
Nel film Il Gattopardo, siamo in Sicilia, nel mese di maggio del 1860. È un periodo storicamente importantissimo per l’Isola e per tutta la penisola italiana: da poco Garibaldi, con la sua spedizione dei Mille, è sbarcato a Marsala e si dirige verso le principali città siciliane per liberarle definitivamente dal Regno dei Borboni.
Questo è un momento particolare, soprattutto per l’aristocrazia e infatti Don Fabrizio di Salina (Burt Lancaster) deve assistere a questo decadimento con un approccio malinconico. È una situazione in forte evoluzione nella quale stanno avendo la meglio i latifondisti e soprattutto gli amministratori che stanno creando una nuova classe sociale in forte ascesa a scapito dei nobili. Delle rassicurazioni sul futuro della famiglia Don Fabrizio le ottiene dal nipote prediletto Tancredi, che paradossalmente fa parte dell’esercito di Garibaldi.
Il nipote fa capire ad Fabrizio come sia necessario un cambiamento, per riuscire ad ottenere l’obiettivo che tutto rimanga come è attualmente. Don Fabrizio invece è piuttosto pessimista e secondo lui la situazione non potrà che andare per peggiorare. Nella sua splendida tenuta e nel palazzo, si rinchiude tutta la nobiltà siciliana di quel momento che sta facendo i conti con i mutamenti in essere con l’unità italiana.
Come ogni anno, tutta la famiglia si reca nella residenza estiva di Donnafugata, dove incontrano il nuovo sindaco del paese che è un borghese di umili origini e dal modo di fare piuttosto rozzo. In questa situazione, ci sono anche gli intrecci amorosi tra i vari protagonisti ed in particolare con Tancredi che si innamora di Angelica, figlia di Don Calogero, con la quale peraltro convolerà nozze.
Nel loro palazzo arriverà anche un funzionario piemontese che vorrebbe offrire a Don Fabrizio un importante riconoscimento: la nomina a Senatore del nuovo Regno d’Italia. Incredibilmente però Don Fabrizio rifiuta, manifestando un’incongruenza rispetto a quello che sta avvenendo e dicendosi troppo legato al vecchio mondo siciliano per poter organizzare un nuovo scenario nazionale.
Il legame tra la nuova borghesia e l’aristocrazia in declino è un cambiamento ormai evidente: Don Fabrizio ne avrà la conferma durante la scena di ballo più famosa della storia del cinema…