È arrivato in libreria il volume In comunione e in libertà. Don Giussani nella memoria dei suoi amici, edito dalla Studium e curato da Massimo Borghesi. Il testo raccoglie le testimonianze di taluni tra i più vicini collaboratori del sacerdote di Desio, legati a a lui da stima ed affetto. Si tratta di un volume importante che consente di cogliere dal vivo la personalità umana e cristiana di colui che è stato uno dei più grandi educatori del ’900. Tra i collaboratori del libro figurano Alessandro Banfi, Lucio Brunelli, Rocco Buttiglione, S. E. mons. Massimo Camisasaca, Guzmán Carriquiry, Giancarlo Cesana, suor Monica Della Volpe, Luca Doninelli, Giuseppe Frangi, Carmen Giussani, Onorato Grassi, Alver Metalli, Davide Rondoni, Robi Ronza, il cardinale Angelo Scola, S.E. mons. Filippo Santoro, Vincenzo Tondi della Mura, Marina Valmaggi, Giorgio Vittadini, Carlo Wolfsgruber, Raffaella Zardoni. A questi si aggiungono i contributi, pubblicati rispettivamente nel 2005 e nel 2013, di don Giacomo Tantardini e di Giulio Andreotti. Unica eccezione alla indicazione di una conoscenza diretta di don Giussani è l’intervento di Wael Farouq sull’edizione araba de Il senso religioso. Nel variegato mosaico delle posizioni il volume restituisce, in modo talora commovente, momenti della vita e dell’ umanità di Giussani. Consente di cogliere l’autore da vicino, introduce al senso di un’avventura che, nel panorama ecclesiale e civile della seconda metà del ’900, ha poche analogie in Italia.
Pubblichiamo qui la parte finale della Introduzione al testo ad opera di Massimo Borghesi.
Il volume che qui presentiamo prende l’avvio dal dossier che la rivista Studium ha dedicato, nel 2022, al centenario della nascita di don Giussani. L’attenzione ricevuta ha indotto a pensare ad un libro con una fisionomia specifica nel quadro della ricca bibliografia dedicata all’autore. Due i criteri che lo hanno ispirato.
Il primo è quello della conoscenza diretta. Al pari del dossier il volume mira a contributi di persone che hanno conosciuto direttamente e realmente don Giussani, in grado di documentarne l’umanità, oltre che le idee. Di parlare di lui, di com’era davvero. Come ha detto papa Francesco nella sua udienza a Cl del 15 ottobre 2022, “E come potrebbero non ricordarlo con gratitudine commossa quelli che sono stati i suoi amici, i suoi figli e i discepoli? Grazie alla sua paternità sacerdotale appassionata nel comunicare Cristo, essi sono cresciuti nella fede come dono che dà senso, ampiezza umana e speranza alla vita. Don Giussani è stato padre e maestro, è stato servitore di tutte le inquietudini e le situazioni umane che andava incontrando nella sua passione educativa e missionaria. La Chiesa riconosce la sua genialità pedagogica e teologica, dispiegata a partire da un carisma che gli è stato dato dallo Spirito Santo per l’‘utilità comune’”.
Il secondo criterio è quello di una memoria condivisa. Giussani ha coinvolto nella storia del suo movimento persone diverse, con sensibilità diverse che non sempre si sono incontrate. Un volume a lui dedicato costituisce, nella polifonia delle voci, la prova migliore di come l’unità di una storia, da lui promossa, sia più forte di ogni legittima differenza.
Il risultato, pari alle aspettative, è dato da testimonianze che arricchiscono ed approfondiscono la conoscenza della sua biografia con particolari e dettagli inediti, con pagine di vita e di storia, che toccano da vicino anche la storia della Chiesa negli anni del post-Concilio. Le persone che hanno accettato di collaborare sono state legate al sacerdote di Desio da profondi legami di affetto e di fede. Persone che hanno portato un loro contributo originale non solo nella vita ecclesiale ma anche in quella sociale, culturale, dei media. Con loro altri avrebbero potuto essere presenti in questa raccolta ma non sono più tra noi. Tra questi vogliamo ricordare Luigi Amicone, Andrea Aziani, Hans Urs von Balthasar, don Fabio Baroncini, don Pigi Bernareggi, Pier Alberto Bertazzi, padre Emmanuel Braghini (il confessore di don Giussani), Claudio Chieffo, William (Bill) Congdon, Giacomo Contri, don Battista Gregori, don Tommaso Latronico, don Angelo Majo, S.E. mons. Enrico Manfredini, Adriana Mascagni, S.E. mons. Luigi Negri, Enzo Piccinini, don Francesco Ricci, padre Romano Scalfi, padre Pietro Tiboni, don Giancarlo Ugolini, don Francesco Ventorino. Ad essi potremmo aggiungere Giovanni Paolo II e il cardinal Ratzinger divenuto poi Benedetto XVI: due papi legati, entrambi, da profonda stima ed affetto per don Giussani. La testimonianza delle persone ricordate è stata resa, in taluni casi, in passato in altra sede. Fanno qui eccezione due voci consegnate ad articoli pubblicati su 30 Giorni, il primo del 2005 di don Giacomo Tantardini e il secondo del 2011 di Giulio Andreotti, articoli qui riproposti.
Nel congedare il testo ringraziamo per i consigli Alberto Savorana, Davide Prosperi, don Stefano Alberto (don Pino). Con la presente raccolta si è voluto ampliare l’insieme delle testimonianze che sono già a disposizione del lettore. Come indica il titolo del volume, si è dato rilievo alle memorie di “amici” in modo da restituire al sacerdote di Desio la sua umanità, la sua testimonianza umana e cristiana quale può emergere solo da chi ne ha avuto conoscenza diretta. A tal fine si è fatto precedere l’insieme dei contributi da una mia sintesi di quella che, a tutt’oggi, costituisce la miglior biografia del sacerdote lombardo, la Vita di don Giussani di Alberto Savorana. Conoscere un uomo è narrarne la vita. Ciò che vale per tutti vale, a maggior ragione, per coloro che hanno segnato il nostro tempo.
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