Un Domenico Dolce polemico sullo salito sul palco all’inaugurazione di una mostra fotografica a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo. In occasione del suo 65esimo compleanno, lo stilista si è lasciato andare ad una filippica senza freni, criticando l’andazzo “disastroso” dei giovani d’oggi, siciliani e non. “Cosa fai un giorno intero su Facebook? Vai a lavorare!” avrebbe detto ad un ragazzo, secondo quanto riporta Repubblica. Da lì, critiche su critiche per lo stilista di origini siciliane ma da tempo a Milano, dove in coppia con Stefano Gabbana ha dato il via ad una delle aziende di maggiore successo per la moda italiana.
“I nostri genitori si alzavano alle 5 del mattino, oggi le campagne sono abbandonate” ha denunciato Dolce, secondo cui “non possiamo dare la colpa allo Stato, alle istituzioni, al sindaco: le istituzioni siamo noi”. Per lo stilista, “le generazioni di oggi non hanno una dignità. Mi dicono che non faccio niente per loro, ma io a 18 anni ho preso una valigia di cartone e sono andato a Milano. Fate noccioline, il fagiolo badda, ricamate, come si può pretendere il progresso se nessuno fa nulla”.
La stoccata di Domenico Dolce: “I giovani si aspettano da me…”
Nella lavata di capo generazionale dello stilista ha trovato posto anche uno sfogo nei confronti dei compaesani, come ricostruito da Repubblica. Secondo Domenico Dolce, la massima aspirazione dei ragazzi di Polizzi Generosa è quella di ottenere soldi da lui: “Sapete cosa si aspettano da me i giovani? Che venga qua con una valigia piena di soldi da distribuire”. Infine, una critica anche ai genitori che “seduti sul divano danno il cattivo esempio ai figli”.
Il sindaco del Comune siciliano, Gandolfo Librizzi, ha preso le distanze dalle parole dello stilista: “Ogni estate la presenza di Domenico Dolce a Polizzi, per quanto privata, assomiglia ad un meteorite. Ma è indubbio che ha urtato diverse sensibilità.Le generalizzazioni non aiutano e qui, nella comunità che mi onoro di rappresentare, molti giovani stanno provando a rimanere, aprendo nuove attività e moltissimi altri sono andati altrove per costruirsi un futuro. Così dicendo, l’effetto quindi è contro producente. L’amministrazione lavora senza sosta per creare di suo le basi per un riscatto socioeconomico e culturale della comunità, disponibile verso chiunque condivider e investire nel nostro territorio, al di là di spiacevoli episodi e brutte incomprensioni”.