IL REPORT 2023 SULLA RICCHEZZA GLOBALE: AUMENTO DEL 38% NEI PROSSIMI 5 ANNI
La ricchezza globale netta nel 2022 è diminuita di 11,3 trilioni di dollari (-2,4%) attestandosi ad una quota mondiale pari a 454,4 trilioni a fine dello scorso anno: lo rileva la 14esima edizione del Global Wealth Report, progetto congiunto delle banche svizzere UBS e Credit Suisse che inquadrano l’andamento della ricchezza netta a livello globale. Scende in totale il numero di milionari nel mondo ma la guerra non al momento il motivo esclusivo: «parte di questo calo è dovuto all’apprezzamento del dollaro statunitense rispetto a molte altre valute». Le attività finanziarie hanno contribuito maggiormente al calo della ricchezza globale nel 2022, mentre quelle non finanziarie (specie le “real estate”) hanno mantenuto una buona resistenza, nonostante il rapido aumento dei tassi di interesse.
Anche la ricchezza per adulto è diminuita di 3.198 dollari (-3,6%), raggiungendo USD 84.718 dollari per adulto mentre elementi positivi dovrebbero arrivare nei prossimi 5 anni, sempre secondo i calcoli del Global Wealth Report: la ricchezza globale infatti è previsto aumenterà del 38% nei prossimi cinque anni, raggiungendo 629 trilioni di dollari entro il 2027. La crescita dei Paesi a medio reddito – inquadra il report – sarà il principale motore delle tendenze globali: il rapporto stima che la ricchezza per adulto raggiungerà i 110.270 dollari nel 2027 e il numero di milionari raggiungerà gli 86 milioni, mentre il numero di ultra-high-net-worth individuals (UHNWI) salirà probabilmente a 372.000 individui. Ecco qui di seguito gli altri principali spunti e risultati catalogati nel vasto Global Wealth Report:
– Svizzera in testa per la ricchezza per adulto davanti a Stati Uniti, RAS di Hong Kong, Australia e Danimarca
– La ricchezza media vede invece come classifica nel 2022 il Belgio davanti ad Australia, RAS di Hong Kong, Nuova Zelanda e Danimarca
– maggiori aumenti di ricchezza sono stati registrati in Brasile, India, Messico e Russia
– I Paesi che hanno perso più ricchezza troviamo Stati Uniti, Giappone, Cina, Canada e Australia
– la perdita di ricchezza globale è stata concentrata nelle regioni più ricche come il Nord America e l’Europa (persi 10,9 trilioni), in Asia persi invece 2,1 trilioni nel 2022
– America Latina è l’eccezione: «un aumento della ricchezza totale di USD 2,4 trilioni, grazie a un apprezzamento medio della valuta del 6% rispetto al dollaro USA».
RICCHEZZA GLOBALE 2023, FOCUS ITALIA: BENE RISPARMIO, MA SALGONO PREZZI E CASE
Nel Global Wealth Report 2023 – disponibile integrale qui – a pagina 62 si trova il focus specifico su tre Paesi dell’Europa Meridionale come Italia, Spagna e Grecia: la caduta del Pil tra 2020 e 2021 per effetto della pandemia e delle misure di contrasto messe in campo dal Governo Conte-2 (sostanzialmente i 3 mesi di lockdown poi ripetuti nell’ultima parte del 2020) hanno fatto sprofondare il Pil fino al 10,8% in perdita. «Nel 2021 si è verificata una parziale ripresa, con una crescita del PIL dell’8,3%, del 6,6% e del 5,1% rispettivamente in Grecia, Italia e Spagna. Secondo le recenti previsioni, nel 2022 il PIL dovrebbe recuperare circa il livello del 2019 in Italia e Spagna. La Grecia dovrebbe fare un po’ meglio, con un PIL nel 2022 superiore di circa il 2%», si legge nel focus sull’Italia del report appena uscito.
La pandemia ha avuto inizialmente un effetto positivo sul risparmio delle famiglie in questi Paesi: in Italia il risparmio lordo delle famiglie è stato in media pari al 17,4% del PIL nel 2020. Il problema è che in contemporanea è scattata la riduzione dei consumi e la crescita dei prezzi del costo della vita e delle case: l’aumento del risparmio privato è stato accompagnato «da un aumento del debito pubblico, come in molti altri Paesi. Il rapporto tra debito pubblico e PIL è aumentato in Grecia, Italia e Spagna», anche se nel 2021 tale debito è diminuito del 4,5%. Nel periodo 2000-21, la ricchezza per adulto è cresciuta a un tasso medio annuo del 2,0% in Grecia, del 3,1% in Italia e del 5,2% in Spagna, si legge ancora nel report sulla ricchezza globale. Di contro però, negli ultimi anni la disuguaglianza di ricchezza è leggermente inferiore in questi tre Paesi rispetto ai principali Paesi europei del nord.