Lettera della Banca centrale europea al governo Meloni per la nuova tassa sulle banche, che continua a far discutere la stessa maggioranza. Il ministero dell’Economia, come evidenziato dal Corriere della Sera, ha fatto sapere che il parere è stato richiesto dallo stesso ministro Giancarlo Giorgetti il 10 agosto scorso. Quindi, due giorni dopo l’approvazione del decreto in Consiglio dei ministri, nel giorno della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La Bce dal canto suo ha confermato che nei prossimi giorni invierà al governo italiano un parere non vincolante.
Dal Mef si conferma che si è in attesa di un parere di competenza da parte della Banca centrale europea, ma stando a quanto riportato dall’Ansa, è già emerso che la presidente Christine Lagarde vuole esprimere le perplessità della Bce sulla decisione di imporre una tassa sugli extraprofitti delle banche. La lettera dovrebbe arrivare sulla scrivania della premier Giorgia Meloni e su quella del ministro Giorgetti nel giro di qualche giorno, al massimo due settimane.
LE RISERVE SOLLEVATE DALLA BCE AL GOVERNO MELONI
La Bance centrale europea, dunque, solleverà delle obiezioni sulla tassa sugli utili in eccesso delle banche. Intende, infatti, criticare il governo italiano per aver annunciato la misura la scorsa settimana, senza prima aver informato la Banca centrale italiana o la Bce, come previsto dai regolamenti dell’Unione europea. Il Trattato prevede che l’opinione della Bce sui “progetti di legge” vada chiesta prima della loro approvazione, decreti compresi, ma il Tesoro sostiene che la tassa sulle banche ha un effetto differito, quindi la sua può essere comunque intesa come una comunicazione preventiva. Una questione di forma, comunque nella sostanza nessuno invece dubita sul fatto che il parare sarà negativo, comunque in linea con quello espresso su tutte le proposte di tassazione straordinaria delle banche avanzate dai governi europei. Ma nessuno dubita neppure che la tassa sugli extraprofitti verrà approvata all fine, come accaduto negli altri paesi nonostante le obiezioni della Bce.
La tassa, secondo la Bce, rischia di indebolire le istituzioni finanziarie del Paese e l’economia in generale, è quanto si intende indicare nella lettera. Secondo Francoforte, questo tipo di tasse hanno un impatto negativo sulla redditività delle banche, indeboliscono la capacità di assorbimento di eventuali choc esterni e pongono un rischio potenziale sul sistema finanziario ed economico. Non è chiaro se il governo abbia già valutato i possibili rischi, ma di certo la reazione dei mercati al decreto è stata molto negativa. “Posso confermare che il Presidente della BCE ha ricevuto la richiesta ufficiale di consultazione da parte del Ministro dell’Economia e delle Finanze italiano e pubblicheremo il parere della BCE a tempo debito“, ha dichiarato un portavoce della Bce.