Lucy Letby trascorrerà la sua vita in prigione: l’infermiera serial killer è stata condannata all’ergastolo per l’omicidio di sette bambini. La pena è stata decisa oggi dal tribunale di Manchester. Il giudice Goss, nel leggere la sentenza, ha definito “crudele, calcolata e cinica” la sua campagna killer e la ritiene consapevole che “le sue azioni stavano causando significative sofferenze fisiche e che avrebbero causato incalcolabili sofferenze mentali“. Netto il giudizio del giudice: “C’era una profonda cattiveria che rasentava il sadismo nelle sue azioni“.
L’infermiera killer ha agito “in un modo completamente contrario ai normali istinti umani di accudimento e cura dei bambini“. Per il giudice, quando Lucy Letby si è difesa spiegando di aver fatto il meglio nel prendersi cura dei bambini, ha detto “una delle tante bugie” proferite durante il processo. “Non c’è dubbio che lei sia intelligente e che esteriormente fosse un’infermiera molto coscienziosa, laboriosa e preparata, il che le ha permesso di danneggiare i bambini per un certo periodo“.
“LUCY LETBY CRUDELE E INSENSIBILE”
L’ex infermiera neonatale, diventata la terza donna in vita a cui è stato inflitto l’ergastolo nel Regno Unito, mostrava un “entusiasmo distaccato” per la rianimazione dei bambini che lottavano per la vita. Il giudice ha aggiunto che Lucy Letby “crudelmente e insensibilmente” faceva commenti inappropriati ai genitori o ai colleghi durante o dopo una morte. La corte ha citato centinaia di documenti medici conservati come “morbose registrazioni dei terribili eventi che circondavano le sue vittime e di ciò che aveva fatto loro“. Il giudice non si sofferma invece sulle ragioni di queste terribili azioni: non spetta a lui “giungere a conclusioni sulle ragioni di fondo“, né potrebbe farlo “perché sono note solo a lei“.
Durante la lettura della sentenza Lucy Letby non era in aula, ma le è stata fornita una copia, insieme a quella delle dichiarazioni delle famiglie delle vittime. La mamma di un neonato ucciso nel suo quarto giorno di vita ha dichiarato dopo la sentenza, come riportato dal Guardian: “Il trauma di tutti noi vivrà con noi fino alla morte. Sapere che il suo assassino ci guardava [mentre eravamo in lutto] è come se fosse uscito da una storia dell’orrore“.