“Con la manovra dobbiamo gettare le basi per la crescita. Il primo intervento è il taglio del cuneo fiscale, in modo da aiutare sia i lavoratori che le imprese che producono lavoro. Ma il secondo deve riguardare le pensioni”: così Antonio Tajani indica la strada. Intervistato da QN, il ministro degli Esteri ha ribadito l’obiettivo di Forza Italia di tutelare i pensionati che sono al di sotto della soglia minima e ha ricordato la promessa fatta in campagna elettorale: “Il nostro obiettivo è arrivare a 1000 euro al mese entro la fine della legislatura. Con la scorsa legge di bilancio le abbiamo aumentate a 600, ora bisogna andare avanti, magari a 700”.
Tra i tanti temi affrontati da Tajani nell’intervista, una battuta sul salario minimo, che il segretario di FI aveva bollato come una misura sovietica: “Voglio chiarire prima di tutto che non volevo essere offensivo: per me il ’modello sovietico’ è indicativo di una mentalità. Io, al contrario, credo nell’economia sociale di mercato: meno Stato c’è, meglio è. I salari in Italia sono bassi, ma il salario minimo fissato per legge li abbasserebbe ancora di più”.
Tajani tra extra-profitti e Vannacci
Uno dei temi che più ha fatto discutere le forze di governo è la tassazione degli extra-profitti della banche: “È giusto che le banche in un momento di difficoltà aiutino. Io contesto il modo in cui si pensa di farlo con la norma presentata in Consiglio dei ministri”. Tra le varie correzioni, Tajani ha citato l’esclusione delle banche di territorio: “Poi dobbiamo capire se devono essere tassati anche gli utili che una banca fa all’estero. Ancora, vorrei evitare che il contributo venga chiesto pure per i titoli di stato detenuti dalle banche. Insomma vorrei che queste misure non penalizzino i contribuenti e la nostra economia”. Una battuta infine sul famigerato libro del generale Vannacci: “Ognuno è libero di esprimere il suo pensiero in democrazia. Ma chi ricopre un certo ruolo deve essere prudente, non può mettere in difficoltà la propria istituzione”.