L’uscita dal reddito di cittadinanza e l’obiettivo di fare funzionare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro gli obiettivi di Marina Calderone. Intervistata dal Messaggero, la ministra del Lavoro ha spiegato che il suo dicastero è al lavoro con Regioni, Inps e Agenzie per il lavoro per “completare la piattaforma tecnologica che dovrà gestire il Supporto per la Formazione e il Lavoro dal 1° settembre e l’Assegno di inclusione da gennaio 2024″: “Il percorso di presa in carico è stato avviato da tempo coinvolgendo già più del 70% degli interessati. E tutto ciò nonostante la situazione di partenza: incrocio domanda/offerta esistente solo per definizione; Reddito di Cittadinanza costato 30 miliardi allo Stato, cioè ai contribuenti italiani; misure incapaci di far uscire da una condizione di disagio, sociale e lavorativo”.
L’analisi della ministra Calderone
L’obiettivo è l’accompagnamento al lavoro e il governo è al lavoro insieme a Regioni, Comuni, Inps e al sistema del collocamento privato per “far finalmente funzionare l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro. Al massimo, pur nella difficoltà di operare con tempi ridotti”. Il passo più importante è quello di aver invertito il paradigma, ha rimarcato la Calderone: “Chi si attiva, viene sostenuto nella ricerca del lavoro con azioni concrete, come ad esempio il supporto economico per un massimo di 12 mesi per la partecipazione a corsi o progetti di utilità sociale”. La Calderone si è soffermata anche sui Neet, da quasi un mese le aziende possono chiedere il bonus assunzione: “Sono 85,7 milioni di euro di fondi europei, ripartiti sulla base dei fabbisogni regionali e provinciali, per le aziende che scommettono nell’assunzione di chi, tra i 15 e i 29 anni, non studia, non lavora e ha aderito al Programma Garanzia Giovani. Una riduzione del costo del lavoro pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali, per un anno, cumulabile con altri incentivi. È una delle azioni per ridurre la percentuale di Neet in Italia a cui si accompagna, per esempio, la previsione di interventi e misure personalizzate, realizzate a livello territoriale dalle strutture regionali, per coloro che sono più distanti dal mondo del lavoro”.