TIJL DE DECKER È MORTO: FATALE UN INCIDENTE A 22 ANNI
Tijl De Decker è morto a 22 anni, purtroppo dobbiamo parlarvi di un altro lutto per il mondo del ciclismo, che piange questo ragazzo belga di soli 22 anni, un grande talento che correva per la Lotto-Dstny Development Team ed era una grande speranza del ciclismo belga per le classiche, dal momento che è stato vincitore della Parigi-Roubaix Under 23. Nel 2024 ci sarebbe stato il passaggio per Tijl De Decker alla squadra principale della Lotto-Dstny, ma purtroppo questo non succederà mai.
Tijl De Decker due giorni fa si era scontrato con un’auto mentre si allenava a Lier, nelle Fiandre. Trasportato all’ospedale di Lierre (Anversa), lo sfortunato ciclista era stato sottoposto a un intervento chirurgico prima di essere trasferito all’Ospedale universitario di Anversa, dove è deceduto. “Tijl ha perso la battaglia per riprendersi dai gravi infortuni riportati dopo l’incidente in allenamento di mercoledì scorso”, ha annunciato la squadra belga dando la notizia che Tijl De Decker è morto.
TIJL DE DECKER È MORTO: LE PAROLE DEL DIRIGENTE
Tijl De Decker era stato posto in coma indotto ma – si legge sempre nel comunicato ufficiale – “nonostante i migliori sforzi del personale dell’ospedale, Tijl non è riuscito a farcela e questa mattina ha perso la sua battaglia”. De Decker faceva parte della squadra giovanile della Lotto Dstny solamente da quest’anno. “Siamo devastati dalla perdita del nostro ciclista”, ha dichiarato il dirigente della squadra Stephane Heulot: “Tijl aveva mostrato grandi progressi quest’anno e abbiamo creduto nel suo margine di crescita. Passare al team professionistico sarebbe stata una scelta logica. Sfortunatamente non diventerà mai professionista e lo ricorderemo sempre come un giovane talentuoso, un ragazzo cordiale e amichevole”.
La morte di Tijl De Decker è avvenuta solo poche settimane dopo che il ciclista svizzero Gino Mäder è morto a giugno dopo essere caduto in un burrone durante una discesa al Giro di Svizzera e aggiorna un elenco molto lungo e sempre più triste. Parlando di incidenti sulle strade fuori dalle competizioni, il paragone più corretto potrebbe essere in verità quello con le tragedie di Michele Scarponi o Davide Rebellin, ancora una volta dobbiamo ricordare che la sicurezza stradale dovrebbe essere una priorità, soprattutto a tutela degli utenti più deboli quali pedoni e ciclisti.