L’aeroporto di Rzeszow-Jasionka in Polonia è diventato un hub internazionale dallo scoppio della guerra in Ucraina, perché transita quasi l’80% degli aiuti militari e umanitari per Kiev. Lì è atterrato il presidente Usa Joe Biden a febbraio, in gran segreto, ma non per la Russia. Stando a quanto riportato da Le Monde, erano state installate delle mini-telecamere, ovviamente nascoste, dai membri di una cellula clandestina agli ordini dell’intelligence interna russa (FSB). Si tratta di una cellula che è stata creata forse alla fine del 2022 ed ha una specialità: raccogliere informazioni sul sostegno all’Ucraina. In particolare, uno dei suoi compiti principali, fissato da un ufficiale dell’FSB, è monitorare proprio l’aeroporto, che ha un grande interesse strategico. Lì gli Stati Uniti ha schierato 13 batterie di missili anti-aerei Patriot. Inoltre, decine di aerei occidentali, civili e militari, transitano ogni giorno, trasportando attrezzature che vengono caricate su camion o treni diretti al confine ucraino, che si trova ad un’ora di distanza.
Peraltro, è la tappa obbligata per i leader politici stranieri, costretti a scendere lì e poi a prendere il treno a causa della chiusura dello spazio aereo civile ucraino. La pista è costeggiata da strutture militari gestite dagli Stati Uniti. La priorità è sfuggire alle spie di Mosca, ma riuscirci non è semplice, anche perché l’unità FSB è interessata a tutte le forme di trasporto degli aiuti all’Ucraina. Le spie russe vogliono collocare localizzatori GPS sui convogli e installare telecamere lungo le linee ferroviarie e le strade per registrare e trasmettere i dati sul traffico. Quel che è emerso è che quando c’è stata la visita a sorpresa di Biden a febbraio, diverse decine di mini-telecamere erano già attive.
SPIE RUSSIA, LA MISSIONE DELLA CELLUA DI RZESZOW
Non è stato facile per la cellula russa di spie organizzarsi in Polonia, anche perché erano stati espulsi 45 agenti dell’intelligence russa che agivano sotto copertura diplomatica. Inoltre, gli agenti “itineranti”, con base a Mosca ma inviati all’estero per missioni occasionali, avevano difficoltà a viaggiare a causa delle sanzioni e dei controlli alle frontiere. Quindi, stando a quanto ricostruito da Le Monde, hanno dovuto reclutare “dilettanti”, nello specifico una dozzina di uomini di età compresa tra i 20 e i 62 anni. Questo tipo speciale di agenti non ha alcun impegno politico noto. Non sono né filorussi né radicali, e le loro motivazioni sono principalmente finanziarie. Con una vita all’apparenza ordinaria, hanno origine bielorussa, anche se ci sono pure ucraini. Molti di loro vivono al confine con l’Ucraina.
Dunque, l’FSB sembra essersi affidato al KGB bielorusso per mettere insieme il gruppo. Per testare e valutare la lealtà di queste spie apprendiste, l’FSB assegna loro compiti modesti, come disegnare tag anti-NATO o anti-americani sui muri di Rzeszow e dintorni, diffondere propaganda pro-Cremlino sui social network, in particolare tramite Telegram. In cambio, vengono promesse ricompense sempre più sostanziose. Manovre di disinformazione a cui l’intelligence della Russia è particolarmente attenta, poiché monitora costantemente i cambiamenti nell’opinione pubblica. L’FSB ha poi indirizzato la cellula di Rzeszow verso missioni di sorveglianza, stabilendo obiettivi sempre più ambiziosi: identificare i siti in cui vengono organizzate le consegne di supporto e di attrezzature all’Ucraina, effettuare scouting e assicurarsi che le telecamere installate non vengano coperte a prima vista.
IL LAVORO DEL CONTROSPIONAGGIO POLACCO
Si tratta di un lavoro prezioso per la Russia, perché serve a mappare i percorsi dei convogli e trasmettere le coordinate di localizzazione, quindi a trovare obiettivi da colpire. Stando a quanto riportato da Le Monde, quando il presidente Usa era all’aeroporto, l’FSB aveva ordinato alle spie russe di compiere operazioni di sabotaggio mirate alle forniture militari, con la promessa di una paga più alta. Solo che queste spie non sono addestrate a maneggiare esplosivi e a tecniche sofisticate. Quindi, commettono molti errori maldestri, attirando l’attenzione. Infatti, al sindaco di Rzeszow sono arrivate diverse segnalazioni. All’inizio di marzo sono state arrestate 12 spie russe. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di localizzatori GPS, mini-telecamere e prove di pagamenti di denaro sospetti. Questa vicenda mostra fino a che punto la guerra in Ucraina ha cambiato il volto dello spionaggio russo in molti Paesi, compresa la Polonia. Infatti, Mosca usa qualsiasi mezzo per infiltrarsi.