In queste settimane Paolo Virzì è al lavoro su Un altro Ferragosto, seguito che arriva a ventisette anni di distanza da Ferie d’agosto, vincitore del David di Donatello come miglior film e diventato nel frattempo un classico contemporaneo. In attesa di scoprire l’ultima fatica del regista livornese, Mustang propone la versione restaurata della sua ottima opera seconda.
SINOSSI – Sandro Molino è un noto intellettuale e giornalista progressista e va da tanti anni in vacanza nell’isola di Ventotene con una comitiva di amici: soggiornano in una casetta rustica tra i fichi d’india, a lume di candela, tra i libri, quotidiani e insalate di mais. È bandita la televisione e anche la radio: l’unica musica ammessa è la chitarra strimpellata da Mauro, attore disoccupato, padre della bambina che ha avuto da Cecilia, l’attuale compagna di Sandro. Ma quest’estate c’è una novità: la villetta vicina è stata affittata ai romaneschi Mazzalupi. Le due comitive si spiano, si odiano, si sfidano, in quel microcosmo balneare dell’Italia…
Con Ferie d’agosto Virzì firma una commedia all’italiana che strizza l’occhio all’attualità socio-politica, con lo scontro dei valori che diventa motrice del racconto. Non mancano gli stereotipi del caso, ma è anche cinema ricco di metafore seppur nella cornice di una commedia dei toni leggeri. Degna di nota la costruzione dei personaggi, valorizzata dalle prove attoriali e dall’alchimia all’interno del cast: da Silvio Orlando a Laura Morante, passando per Sabrina Ferilli e il compianto Ennio Fantastichini.
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