Laurence Boone, la ministra degli Affari europei in Francia, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, parlando dell’argomento (centrale in questi giorni) del patto di Stabilità. Infatti, il governo francese e quello italiano, in merito al patto, si trovano d’accordo nell’idea che sia arrivato il momento di superare le restrizioni puramente quantitative, basate sui dati sul deficit e sul debito pubblico delle nazioni.
“Appoggiamo”, sostiene Boone parlando del patto di Stabilità, “nuove regole che promuovano la stabilità nel medio termine e la crescita”, sottolineando che le misure di contenimento dei conti strettamente quantitative potrebbero provocare solamente “irrealistici aggiustamenti di bilancio”. In particolare, secondo la ministra, sarebbe centrale aprire un dialogo tra le singole nazioni e la Commissione, al fine di considerare le varie specificità e situazioni economiche. Il fine ultimo, secondo Boone, è “conciliare le correzioni contabili con la necessità di riforme per la crescita e gli indispensabili investimenti in transizione ecologia e digitale, nonché per la difesa”. Investimenti che complessivamente “non sarebbero possibili se restiamo in un clima di vincoli e di aggiustamenti puramente quantitativi”.
Boone: “Italia e Francia possono collaborare per il patto di Stabilità”
Secondo la ministra francese Boone, insomma, il patto di Stabilità dovrebbe basarsi su un assunto principale: “Ogni paese dovrebbe avere un dialogo bilaterale con la Commissione, tenendo conto, però, di certe categorie di investimenti e delle riforme” con il solo fine di “aumentare il potenziale di crescita e, quindi, accelerare anche il risanamento dei conti”. Dialoghi bilaterali che ritiene necessari perché “ogni paese è diverso dagli altri” con differenti necessità di investimenti, riforme e aggiustamenti fiscali.
Concludendo, poi, sul tema del patto di Stabilità, Boone evidenzia che seppur tra Francia e Italia ci siano delle evidenti differenze politiche, “possiamo lavorare insieme” ad una proposta condivisa da presentare in Commissione. In chiusura, invece, ha affrontato anche il tema, anch’esso centrale, della competitività internazionale, e soprattutto con gli USA, che andrebbe migliorata tramite un percorso di riforme. Principale su questo tema, secondo Boone, sarebbe trovare “una forniture stabile di energia a prezzi ragionevoli”, per poi procedere per consentire “gli aiuti di Stato per gli investimenti innovativi”.