I manichini da crash-test basati sull’uomo “medio” non proteggono le donne. Secondo Astrid Linder, si tratta di un esempio di progettazione che “dimentica le donne e che può mettere a rischio vite umane”. Premiata Donna di Valore dalle giornaliste automotive del Women’s World Car Of The Year, Linder ha speso tutta la vita per la sicurezza in auto. Dagli anni ’90, ha lavorato in prima linea sui manichini per la valutazione e la prevenzione delle lesioni e le contromisure legate agli incidenti, come sottolinea Repubblica.
Tra gli ultimi progetti c’è quello Adseat, finanziato dalla Ue, per lo sviluppo di EvaRID. Si tratta di un manichino che rappresenta la donna durante l’impatto posteriore nei crash-test. Astrid Linder, secondo la giuria “ha contribuito a sradicare i pregiudizi nella progettazione delle auto e dei suoi guidatori”. Infatti, secondo l’attivista, i veicoli mettono molto più a rischio le persone di sesso femminile. I dati dimostrano che quando una donna è coinvolta in un incidente stradale ha il 47% di probabilità in più di rimanere gravemente ferita e il 71% in più di rimanere ferita moderatamente. Le probabilità di morire sono del 17% più alte.
Perché le donne muoiono di più in auto rispetto agli uomini
Astrid Linder, a Repubblica, ha rivelato: “Ho studiato fisica ingegneristica a Chalmers negli anni 90 e dopo la laurea ho fatto il dottorato. L’incarico prevedeva lo sviluppo del primo manichino per crash test al mondo per le collisioni a bassa velocità, per valutare la protezione ai tessuti molli del collo, le cosiddette lesioni da colpo di frusta. All’epoca non esisteva alcun manichino o test per questo tipo di collisione. Il manichino creato per i crash test aveva le dimensioni di un uomo medio, poiché questo è il modello di occupante che utilizziamo come conducente nei test di impatto frontale e laterale. Si trattava di un grande progetto degli anni ’90”. Da lì, l’idea di dare al manichino la forma di una donna.
Ci sono infatti differenze che non vengono prese in considerazione: “La struttura del corpo non differisce tra uomini e donne se si considerano le caratteristiche principali (parti scheletriche, gli organi e le parti molli, ad eccezione degli organi riproduttivi). Le differenze che sono importanti da includere nei modelli per valutare la protezione in un tamponamento a bassa velocità sono aspetti come la geometria della parte superiore del corpo: la larghezza delle spalle e il centro di gravità del busto, che sono più alti per gli uomini rispetto alle donne. Oggi non esiste la possibilità di valutare la protezione di una nuova auto per l’intera popolazione adulta”.