Gli ospedali inquinano più dei viaggi in aereo e in nave di tutto il mondo. A rivelarlo, in una intervista a Süddeutsche Zeitung, è il manager Jochen Werner, che tre anni fa in qualità di presidente del consiglio di amministrazione del Centro medico universitario di Essen (UME) ha annunciato la volontà di creare delle strutture sanitarie green per abbattere le emissioni.
“Gli studi dimostrano che il funzionamento di un singolo letto d’ospedale richiede tanta elettricità quanto quella di quattro case unifamiliari, un ospedale quanto una città di 25.000 abitanti. Il settore sanitario emette il 4,4% delle emissioni a livello mondiale”, ha affermato. I modi in cui ciò avviene sono diversi. “Ogni giorno negli ospedali tedeschi vengono utilizzati 500 litri di acqua per paziente e vengono prodotti diversi chilogrammi di rifiuti, alcuni dei quali nocivi”. È un problema di cui è necessario preoccuparsi, anche per la cura dei pazienti stessi. “Agire in modo sostenibile e rispettoso del clima contribuisce a migliorare il benessere stesso. Ad esempio proponendo una dieta prevalentemente a base vegetale con particolare attenzione a frutta, verdura e legumi, meno carne e alimenti meno elaborati ”.
Ospedali inquinano più degli aerei: Jochen Werner sogna strutture green
In molti si stanno dunque domandando come sia possibile contrastare le emissioni degli ospedali, che inquinano sempre di più. È ciò che sta cercando di mettere in pratica Jochen Werner in qualità di presidente del consiglio di amministrazione del Centro medico universitario di Essen (UME). “Il nostro Team Green riceve un flusso costante di idee dai dipendenti. Recentemente si è parlato di una migliore raccolta differenziata dei rifiuti, del divieto delle capsule di caffè nei reparti, del risparmio di sacchetti di plastica nel trasporto di campioni di sangue e tessuti in laboratorio attraverso l’introduzione di contenitori da trasporto facili da pulire. Altri suggerimenti come il riciclaggio del gas anestetico sono attualmente in fase di attuazione. Abbiamo anche creato un nuovo parcheggio per biciclette con 230 posti”, ha rivelato.
Ma non solo. “Su iniziativa di un dipendente, su un tetto piano è cresciuto un prato di fiori selvatici, poi un altro dipendente, apicoltore per hobby, ha stabilito lì delle colonie di api. Penso che ogni progetto dia un contributo misurabile alla tutela dell’ambiente. Ma soprattutto progetti del genere ci motivano a dare il nostro contributo, anche se solo attraverso un comportamento prudente”, ha concluso.