Max Angioni e la scalata al successo: le sue parole
Max Angioni ha cominciato come animatore di feste per bambini, per poi finire a condurre Le Iene. Molta è la strada percorsa dal comico che, in soli due anni, ha raggiunto un successo straordinario. Ai microfoni del Corriere della Sera, Angioni racconta la sua scalata partendo da quando ha scoperto l’amore per il suo lavoro.
“Non so quando l’ho capito, ma quello che ho capito subito è che non volevo lavorare. Mi divertivo molto far divertire gli altri, i miei compagni di scuola ad esempio. In oratorio organizzavo delle recite, in classe facevo degli sketch, ma fino a quando ho avuto 28 anni l’idea di lavorare come comico mi pareva un sogno irraggiungibile” afferma. Nonostante l’incredibile successo ottenuto, il comico svela di non aver messo da parte l’ansia: “Quasi. Il giorno prima di registrare Lol se non ho avuto un attacco di panico è stato qualcosa di simile“.
Max Angioni: “Mi definiscono blasfemo? Lo dicevano anche a Benigni”
Alcuni hanno definito il comico blasfemo, per le tematiche trattate nei suoi monologhi: “Ho ricevuto un paio di mail in cui mi dicevano: “Ma come ti permetti”. Eppure ricordo che erano temi trattati già da altri fumetti, perfino Benigni. So che ci sono argomenti più sensibili ma il mio pensiero è: vediamo se fa ridere. Che si parli di aeroporti o di religione” afferma al Corriere.
Max Angioni sul politicamente corretto: “Una storia che ha anche un po’ stancato. La gente si offendeva anche prima, solo che non te lo scriveva sui social e non lo sapevi”. Il comico ha poi conquistato anche il ruolo di conduttore: “Non me lo aspettavo, ma anche in quella veste vorrei cercare di mettere un po’ di vena comica. Non voglio diventare un conduttore ma osare sempre l’idea di essere un comico che sta conducendo”.