“Cari ragazzi, un Paese moderno è un Paese che sa realizzare un’autentica parità fra uomo e donna. Un Paese moderno parte da Voi“. È con queste parole che il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, si è rivolto ai giovani in un recente messaggio sul tema del contrasto alla violenza di genere e del ruolo della scuola contro discriminazioni e abusi. Secondo quanto riportato nelle scorse ore dal Messaggero, sarebbe pronto un piano che prevede lezioni in classe con l’intervento di esperti già da settembre, poco dopo la prima campanella, con il coinvolgimento attivo degli studenti. Saranno loro, infatti, a salire “in cattedra” per dare vita a un percorso di sensibilizzazione il cui cuore affondi le radici proprio tra i banchi e diventi elemento strutturale dell’iter di educazione e formazione negli istituti di secondo grado.
Secondo quanto emerso, il progetto del Ministero prevede lezioni di “educazione alla sessualità” con focus sulla parità di genere. Le linee guida del ministro Valditara dovrebbero essere recapitate ai presidi nelle prossime settimane e conterranno i lineamenti di un programma che renderà gli allievi protagonisti in prima persona nella lotta alla violenza.
Violenza di genere, il messaggio del ministro Valditara ai giovani sul piano di contrasto nelle scuole
La cultura del rispetto passa anzitutto attraverso la famiglia e la scuola, cardini fondamentali per l’educazione dei ragazzi contro ogni forma di violenza. Ed è proprio sull’istruzione e sul ruolo degli studenti, che diventano “parte attiva” nel piano di contrasto alla discriminazione e agli stereotipi di genere pensato dal ministro Valditara e prossimo all’avvio negli istituti scolastici di secondo grado, che si concentreranno gli sforzi delle istituzioni per “sradicare” machismo, maschilismo e sopraffazione.
In un discorso diffuso sui social dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, Valditara ha puntato l’attenzione su quello che sarà il punto chiave in agenda fin dal prossimo settembre tra i banchi di scuola: lezioni affidate a esperti del settore che vedranno salire in cattedra anche gli studenti, nell’ambito di un progetto di ampio respiro che mira al coinvolgimento dei giovani nel processo di sensibilizzazione e contrasto al fenomeno. “La violenza sulle donne è una cosa ignobile – ha sottolineato il ministro –, dobbiamo sradicare i residui di una cultura maschilista, machista nella società italiana e la scuola è importante, fondamentale. Una scuola costituzionale, che metta al centro la persona, aperta al territorio, centro moltiplicatore dello sviluppo. Dobbiamo avviare dalle scuole una grande mobilitazione che coinvolga tutte le forze sociali, che sappia dialogare in positivo con le famiglie“.
Il programma del Ministero punta ad affermare e consolidare la cultura del rispetto a partire dalle scuole, come precisato dal ministro nel suo intervento: “Dobbiamo coinvolgere i ragazzi in prima persona, devono essere aiutati a prendere coscienza, a capire perché parità e rispetto sono il bene, e invece la sopraffazione, la discriminazione, l’offesa alla dignità sono il male“.