“La spada di Damocle è il ritorno alle regole originarie del Patto di stabilità: è impossibile portare i bilanci degli Stati al rispetto dei parametri ordinari”: così Guido Crosetto ai microfoni di Repubblica. Il ministro della Difesa ha acceso i riflettori sulla linea del governo Meloni sulla revisione delle regole fiscali europee, invocando un cambio di passo: “In una fase di crisi economica e industriale ritengo impossibile portare i bilanci degli Stati al rispetto dei parametri ordinari. Bisogna cambiare la natura della discussione: il mondo è cambiato”.
Il vero tema per Crosetto è il futuro dell’Europa, sottolineando che sono in corso enormi cambiamenti: dalla transizione ecologica alla carenza di materie prime, passando per l’avanzamento dei Brics. Il braccio destro di Meloni ha posto l’accento sulla necessità di ridefinire i parametri del Patto di stabilità dal puro ragionamento tecnico: “Serve una visione di politica macroeconomica che guardi almeno ai prossimi 10-15 anni”.
L’analisi di Crosetto
Crosetto punterebbe su un mix di soluzioni, partendo dalla necessità di escludere gli investimenti in alcuni settori fondamentali dal Patto di stabilità. “Serve un approccio da statisti, non da miopi”, l’indicazione del titolare della Difesa, che ha sottolineato come il tema delle nuove regole interessi anche alla Francia: “Se riusciamo a mettere insieme più Paesi, possiamo definire una linea più forte e sperare che diventi quella di tutta l’Europa. Ma per arrivare a 27 Paesi bisogna iniziare da uno, poi arrivare a due, tre e così via”. Crosetto ha aggiunto: “C’è un grande lavoro da fare su burocrazia, leggi, infrastrutture, fiscalità di vantaggio. Non dobbiamo puntare solo sulla spesa pubblica, ma aumentare la ricchezza privata. Le manovre non sono un’operazione di cassa”.