Studio italiano: “Svegliarsi presto è dannoso per i giovani”
Un recente studio italiano ha appurato per la prima volta che svegliarsi presto alla mattina è dannoso per i giovani, con effetti che gravano principalmente sull’attenzione scolastica, ma che potrebbero anche inficiarne la salute fisica. A condurre lo studio sono stati i ricercatori del Dipartimento di psicologia dell’Università di Bologna, guidati dalla dottoressa Francesca De Lise, che hanno indagato le abitudini di 1.500 studenti delle scuole superiori dell’Emilia-Romagna.
Uno studio pubblicato in prossimità della riapertura delle scuole che costringerà tantissimi giovani e giovanissimi a svegliarsi presto per raggiungere in tempo gli istituti in cui dovranno affrontare sei ore consecutive di lezione, con scarse pause nel mezzo. Secondo i ricercatori, però, la sveglia posizionata troppo presto influenzerebbe, a lungo andare, l’identità scolastica dello studente, intesa come la percezione di sé rispetto alla scuola e allo studio. Non solo, perché svegliarsi presto, e spesso senza le dovute 9 ore di riposo, per i giovani si traduce anche in un calo dell’attenzione e dell’efficienza scolastica, oltre a comportare potenzialmente problemi immunitari e cardiovascolari, ma anche alterazioni metaboliche con tendenza ad obesità, irritabilità e ansia.
La psicologa: “Le lezioni devono iniziare più tardi”
Insomma, i giovani costretti a svegliarsi presto la mattina potrebbero dover fare i conti con un rendimento scolastico scarso, dovuto anche alla necessità di riposare nel corso del pomeriggio, togliendo ore allo studio o agli hobby. Secondo Elisabetta Crocetti, docente di Psicologia a Bologna, “le scuole dovrebbero posticipare le lezioni di una o due ore“, così come si potrebbe optare per ore da 50 minuti che lascerebbero maggiore tempo libero agli studenti.
De Lise, autrice dello studio che ha definito gli effetti di svegliarsi presto sui giovani studenti, invece, ritiene centrale la creazione di una routine familiare dal lunedì al venerdì che anticipi, per esempio, l’orario della cena e stabilisca il momento in cui andare a letto. Similmente, bisognerebbe impedire al giovane di coricarsi con il cellulare o di utilizzarlo immediatamente prima di addormentarsi, stabilendo limiti all’assunzione di caffè e tè nel pomeriggio e creando un ambiante il più possibile conciliante per il sonno. Insomma, se da un lato svegliarsi presto per i giovani è dannoso, dall’altro andare a letto con un leggero anticipo che permetta un riposo di almeno 9 ore, potrebbe avere effetti importanti sulla salute e sull’attenzione scolastica.